La Cassazione, con ordinanza n. 32871/2020, ha stabilito che la posizione di garanzia dell’équipe medica non deve essere limitata alla durata dell’intervento chirurgico ma va estesa anche al successivo decorso.

Nel caso in esame, il medico è stato ritenuto colpevole del reato di omicidio colposo per non aver adeguatamente verificato il decorso post-operatorio del paziente e, dunque, per non essersi accorto delle complicazioni che si erano verificate.

L’intera equipe assume, pertanto, una posizione di garanzia verso il paziente in forza della quale ciascun sanitario deve agire osservando le regole di prudenza e diligenza sia durante l’intervento che nella valutazione del decorso post-operatorio.

Ne consegue che il medico deve considerare i segnali d’allarme di una complicazione post-chirurgica, senza considerare limitato il proprio dovere di garanzia all’interno della sala operatoria, altrimenti agisce con negligenza e risponde penalmente del proprio operato.

 Avv. Gian Carlo Soave.

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