L'Avv. Soave risponde: "Teste e sinistro stradale" - Il Broker.it

L’Avv. Soave risponde: “Teste e sinistro stradale”

Con ordinanza n. 35552/2021, la Cassazione ha stabilito che la terza trasportata, coinvolta in maniera diretta in un sinistro stradale, non può testimoniare nella causa radicata dal proprietario del veicolo danneggiato su cui era trasportata, in quanto titolare di un interesse concreto, attuale e personale ad agire in giudizio, incompatibile con il ruolo di testimone.

Nel caso in esame, la proprietaria di un veicolo danneggiato a seguito di incidente chiedeva a due enti comunali il risarcimento dei danni materiali. La richiesta veniva rigettata in primo e secondo grado e veniva rilevata l’incapacità a testimoniare (art. 246 c.p.c.) dell’unica testimone in quanto terza trasportata sul suddetto veicolo.

La proprietaria del veicolo ricorre in Cassazione contestando la conclusione del giudice di appello per avere ritenuto incapace di testimoniare la persona trasportata sul veicolo danneggiato.

Secondo gli Ermellini il ricorso è infondato: ai sensi dell’art 246 c.p.c, un soggetto è incapace di testimoniare quando è titolare di un interesse ad agire (art. 100 c.p.c.) personale, attuale e concreto che lo vede coinvolto nel rapporto controverso e che lo legittima a prendere parte al giudizio in cui gli è stato chiesto di rendere testimonianza.

Il terzo è, dunque, portatore di un interesse di prendere parte al giudizio: l’art 246 c.p.c. prevede, infatti, che “Non possono essere assunte come testimoni le persone aventi nella causa un interesse che potrebbe legittimare la loro partecipazione al giudizio“, sancendo una incompatibilità tra la posizione di parte anche solo potenziale e di testimone.

            Avv. Gian Carlo Soave.

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