Domanda.Sono un ginecologo e devo stipulare una polizza di R.C. professionale.
Ho preso visione di talune ipotesi contrattuali di garanzia e vorrei conoscere quale conviene sottoscrivere effettuando esami quali l’amniocentesi e la villocentesi.
Risposta.
Gentile lettore.
Osservo che la garanzia che dovrebbe sottoscrivere è quella che comprenda le attività chirurgiche e invasive.
Infatti, sebbene spesso non siano menzionate espressamente la amniocentesi e la villocentesi (e la mancata menzione in un senso o in un altro comporterebbe già di per sé la probabile contestazione della copertura in un eventuale contenzioso), è possibile giungere a tale conclusione leggendo la definizione che le polizze in questione forniscono di “chirurgia minore”: si parla di “taglio e cucitura”, anche in anestesia locale.
L’amniocentesi comporta l’introduzione di un ago di dimensioni decisamente “importanti” nella gestante e attraversa la parte addominale della stessa sino a toccare la placenta: non è escluso che possa rendersi necessario un punto di sutura.
Vi è, comunque, un altro fattore che mi porta a sconsigliare la sottoscrizione una formula senza la copertura di attività chirurgica: leggendo con attenzione taluni normati contrattuali, nelle attività coperte da assicurazione è espressamente prevista la garanzia in materia senza atti invasivi.
In buona sostanza, la formulazione letterale delle condizioni di polizza allo studio consente di far propendere a ritenere che l’introduzione di un ago per l’asportazione di cellule all’interno della cavità addominale ben possa essere definito “intervento di chirurgia minore con attività invasiva”.
L’amniocentesi e la villocentesi presentano non trascurabili margini di rischio anche per il medico che le effettua: ritengo quindi di consigliarLe la sottoscrizione della formula più ampia, che comprenda le attività chirurgiche ed invasive.
 Avv. Gian Carlo Soave.

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