CINA: SI GONFIA LA BOLLA DELLE ASSICURAZIONI? - Il Broker.it

CINA: SI GONFIA LA BOLLA DELLE ASSICURAZIONI?


Un nuovo spettro si aggira per il turbolento mercato finanziario cinese: il rischio di una crescita incontrollata del settore delle assicurazioni. È quanto emergerebbe da un’analisi pubblicata in questi giorni dall’Economist che, pur non utilizzando mai l’espressione “bolla speculativa”, traccia un quadro piuttosto inquietante. In Cina, nota infatti il settimanale britannico, il comparto assicurativo si starebbe espandendo a ritmi impressionanti. Gli asset gestiti dagli operatori, in particolare, ammonterebbero oggi a 13,9 trilioni di yuan (2,1 trilioni di dollari), circa il doppio rispetto a meno di quattro anni fa. I ricavi registrati dal settore nel primo trimestre 2016 sono cresciuti su base annuale del 42% mentre la forza lavoro è cresciuta del 120% nei soli ultimi sei mesi e si attesta oggi a 7,2 milioni di individui.
A determinare la crescita del settore delle assicurazioni, nota ancora l’Economist, ci sono almeno un paio di fattori: da un lato l’invecchiamento della popolazione che apre la strada a un aumento delle richieste di polizze di assistenza e previdenza privata; dall’altro le carenze del welfare pubblico cinese (che copre, ad esempio, appena un terzo delle spese mediche della popolazione). Ma nonostante gli ampi margini di mercato a disposizione, la crescita del settore privato si accompagna a segnali poco rassicuranti: alcune compagnie sono arrivate a offrire rendimenti molto elevati finanziando questi ultimi con il ricorso a un massiccio indebitamento. La possibilità di liquidare le polizze in anticipo offre inoltre ampie possibilità di rendimento ma rischia di lasciare molti clienti scoperti di fronte a quegli eventi negativi che le polizze dovrebbero coprire. In questo contesto, evidenzia ancora il settimanale britannico, i regolatori cinesi avrebbero iniziato a intensificare i controlli: tra le iniziative più importanti, l’imposizione di requisiti patrimoniali più stringenti in linea con gli standard dei mercati più evoluti. Basterà?
FONTE: Valori periodico

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