
Sono felice di annunciarvi che per rispondere alle molte email di suggerimenti, richieste e confronto che mi spedite, ho deciso di dare cadenza mensile al “punto!” stesso. Infatti ci ritroveremo il primo sabato del mese: da ottobre.
Vorrei soffermarmi su una notizia in particolare uscita proprio oggi su Milano Finanza dal titolo: “Assicurazioni verso il rilancio in nove passi”. Sinceramente ho letto con molta attenzione quanto detto dal giornalista e dall’esperto che evidenzia cosa dovrebbero fare i ceo delle Compagnie Assicurative nei prossimi anni. Non vorrei sembrare saccente, ma mi chiedo se ci voglia un esperto per indicare i nove punti evidenziati, soprattutto, a dei ceo delle Compagnie medesime.
Il nucleo dei nove punti è evidenziato in questo passo dell’articolo: “Oltre all’urgenza di innovare, grazie anche alla digitalizzazione, il modello distributivo delle agenzie assicurative, per ritrovare un equilibrio economico che appare precario, con un calo di profittabilità del 30% subito nel periodo 2007-2012.”
Sinceramente leggo di digitalizzazione da anni e, soprattutto, non capisco per quale motivo si è aspettato che il modello distributivo Agenziale perdesse nel quinquennio ben il 30% di profittabilità.

Per quale motivo non si riesce ad avere una visione di lungo periodo? Perché si deve sempre ricorrere ai ripari? Quale è la risposta vera che sta dietro a questa tipologia di politica economica?
Sono domande alle quali non so veramente dare risposta, quello che però vedo e vivo, negli ultimi anni, è della grande incompetenza, poca professionalità delle reti (sempre più lettere E), poca capacità di conoscere, da parte dei vertici, le caratteristiche vere ed intrinseche delle reti stesse e delle esigenze che loro traslano alle direzioni essendo, tutti i giorni, a contatto con i Clienti.
Sono domande alle quali non so veramente dare risposta, quello che però vedo e vivo, negli ultimi anni, è della grande incompetenza, poca professionalità delle reti (sempre più lettere E), poca capacità di conoscere, da parte dei vertici, le caratteristiche vere ed intrinseche delle reti stesse e delle esigenze che loro traslano alle direzioni essendo, tutti i giorni, a contatto con i Clienti.
Ultimamente, ormai da anni, mi confronto con DG di molte Compagnie – alcuni di loro sono diventati ottimi amici – e da parte di alcuni di loro sento ed evidenzio, confrontandomi, ogni santo giorno, della vera e propria non conoscenza delle regole – non scritte – delle reti che gestiscono. Ogni modello di rete – agenti, broker, mediatori, bancassurance – hanno diverse caratteristiche e regole e i modelli pre confezionati – anche derivanti da altri Stati – non possono essere imposti alle reti. Mi spiego meglio, possono essere imposti, ma non porteranno a nessun risultato atteso!

Credo che molte cose debbano cambiare partendo dal middle management sempre più allineato e poco propositivo nel dare suggerimenti e confrontarsi con i vertici. Vertici che sono diventati tali per inspiegabili ascese, non più dettate dall’esperienza (vi ricordate i maestri di bottega che insegnavano al garzonetto, piano piano, i trucchi del mestiere), ma da fantomatiche caratteristiche inspiegabili per i più. Per fortuna non tutti hanno tali caratteristiche, per fortuna!
Dubbi che ogni giorno mi affliggono e che, sinceramente, non mi permettono di vedere ancora la famosa luce in fondo al tunnel. Il comparto potrebbe crescere e crescere con profittabilità, ma deve esser guidato e controllato con maggiore visione a lungo termine e con regole certe senza nessun conflitto di interessi come si può vedere in altri Stati europei dove ogni manovra fatta riguarda obiettivi per i mesi futuri e non manovre per uscire da errori del passato; almeno non solo!
Vi auguro una splendida estate con il Cuore.


Mirko Odepemko
0 Comments
Leave A Comment