ASSICURAZIONI GREEN, SCATTA L’ALLARME: SOLO LO 0,45% DELLE AZIENDE ITALIANE È DOTATO DI UNA COPERTURA COMPLETA PER I DANNI ALL’AMBIENTE - Il Broker.it

ASSICURAZIONI GREEN, SCATTA L’ALLARME: SOLO LO 0,45% DELLE AZIENDE ITALIANE È DOTATO DI UNA COPERTURA COMPLETA PER I DANNI ALL’AMBIENTE

ASSICURAZIONI GREEN, SCATTA L’ALLARME: SOLO LO 0,45% DELLE AZIENDE ITALIANE È DOTATO DI UNA COPERTURA COMPLETA PER I DANNI ALL’AMBIENTE

Lo rivela un’elaborazione di Pool Ambiente, consorzio di coriassicurazione, sulla base dei dati della prima rilevazione statistica recentemente condotta da ANIA sulla diffusione delle polizze di responsabilità ambientale in Italia nel 2021. Le imprese attive nel settore rifiuti sono quelle con il più elevato grado di copertura assicurativa per danni all’ambiente (19,2%), davanti al chimico (6,97%) e al petrolifero (3,52%). Il Veneto, con l’1,33%, è la regione italiana più assicurata contro i danni ambientali mentre la Campania (0,11%) e il Molise (0,12%) sono la maglia nera. “Occorre promuovere un’azione coordinata, a livello nazionale ed europeo, per contribuire allo sviluppo di una maggiore cultura del rischio ambientale” dichiara Tommaso Ceccon, presidente di Pool Ambiente.

Le imprese italiane non sono assicurate contro i danni all’ambiente: sono, infatti, solo lo 0,45% le aziende Made in Italy (microimprese, PMI e multinazionali) che si sono dotate di una polizza assicurativa per i danni alle risorse naturali. È quanto emerge da un’elaborazione effettuata dal Pool Ambiente, consorzio di coriassicurazione nato nel 1979 dopo il disastro ambientale di Seveso e centro d’eccellenza nazionale per quanto riguarda il know-how sui rischi ambientali e sui sinistri, sulla base dei dati relativi all’anno solare 2021 della prima rilevazione statistica condotta da ANIA – Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici, a livello nazionale, sulla diffusione delle polizze di responsabilità ambientale tra le aziende. Sul podio dei settori più assicurati troviamo quello dei rifiuti (19,12%), grazie anche all’obbligo di legge, introdotto nel 1999 dalla Regione Veneto, per le imprese attive nel settore di sottoscrivere una polizza assicurativa e una fidejussione a favore della Regione per i danni all’ambiente. Senza tale obbligo, infatti, la percentuale di imprese nazionali del settore rifiuti con una polizza ambientale attiva scenderebbe al 7,66%, secondo una stima effettuata in base ai dati di portafoglio del Pool Ambiente. Completano il podio dei settori più assicurati contro i danni all’ambiente il chimico (6,97%) e il petrolifero (3,52%). In fondo alla classifica, sotto alla media nazionale, troviamo invece i settori del tessile e della lavorazione pelli (0,40%), trasporti (0,37%), carta, legno e stampa (0,36%), civile, commerciale e turismo (0,02%). Estendendo, a livello regionale, l’analisi circa la diffusione delle polizze per danni all’ambiente scopriamo come sia il Veneto, con l’1,33%, l’unica regione italiana con una percentuale di diffusione delle polizze per danni all’ambiente superiore all’1%, davanti a Liguria (0,63%), Basilicata (0,55%), Abruzzo (0,49%), Piemonte (0,48%), Emilia Romagna (0,46%) e Umbria (0,45%). “Le ragioni della scarsa diffusione, tra le imprese italiane, delle polizze assicurative per danni ambientali sono molteplici e spesso intrecciate tra loro. In particolare, vi sono alcuni luoghi comuni e concezioni errate diffuse nel nostro Paese tra aziende, intermediari assicurativi, media, consumatori e Istituzioni che ostacolano la diffusione di questo tipo di copertura – dichiara Tommaso Ceccon, presidente di Pool AmbienteCon la sola eccezione della Regione Veneto per il settore dei rifiuti, in Italia non esistono, infatti, altri obblighi rispetto alla stipula di polizze per danno ambientale, e ogni altro riferimento normativo europeo ad obblighi di stipula (es. Direttiva sulle Emissioni Industriali) non è di fatto applicato”.

 

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