Allianz: 9 trend da considerare per l'aviazione che si prepara alla ripartenza post Covid-19 - Il Broker.it

Allianz: 9 trend da considerare per l’aviazione che si prepara alla ripartenza post Covid-19

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·        Tra le sfide che il settore dell’aviazione deve affrontare: problematiche relative ai piloti, episodi di “air rage”, rischi a seguito della ripartenza  e persino presenza di insetti nella strumentazione.

·        Panorama  del settore aviazione post Covid-19: nuove rotte in crescita; velivoli di nuova generazione che offrono vantaggi ma costi di riparazione più elevati; solida performance del segmento cargo.

·        Limitato impatto del Covid-19 nelle richieste di indennizzo. Diminuiscono gli incidenti di scivolamento e caduta negli aeroporti. L’analisi quinquennale dei sinistri mostra che le collisioni/crash sono la principale causa danno.

L’arresto improvviso imposto all’industria dell’aviazione dalla crisi del Covid-19 ha colpito duramente il settore. Nell’aprile 2020, due terzi della flotta mondiale dell’aviazione commerciale era ferma in pista, mentre il traffico passeggeri era sceso del 90% rispetto all’anno precedente. Oggi, l’industria dell’aviazione si sta lentamente riprendendo, guidata dai viaggi interni. Con il ritorno di un maggior numero di aerei nei cieli, un nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) mette in evidenza alcune delle sfide che le compagnie aeree e gli aeroporti devono affrontare con la ripresa delle operazioni – dai “piloti arrugginiti” ai velivoli infestati da insetti. La ricerca  identifica anche una serie di modi in cui il Covid-19 sta rimodellando il settore, guidando cambiamenti a lungo termine nella composizione delle flotte, nelle rotte di volo e nella domanda dei passeggeri.

“Il grounding delle flotte mondiali durante la pandemia ha rappresentato un evento senza precedenti per l’industria dell’aviazione”, dice Dave Warfel, Regional Head of Aviation di AGCS. “Le compagnie aeree hanno lavorato instancabilmente per mantenere attive le loro flotte e continuare l’addestramento gli equipaggi durante questo lungo periodo di inattività e, come assicuratori, vogliamo lavorare a stretto contatto con le compagnie aeree per capire come hanno pianificato il ritorno all’attività. Le sfide emergeranno senza dubbio man mano che ci si prepara a decollare di nuovo. Se è difficile prevedere esattamente in quale forma tornerà l’industria dell’aviazione, una cosa è certa: sarà cambiata”.

 

1. “Piloti arrugginiti” e il ritorno dei voli turistici

All’inizio di quest’anno, decine di piloti hanno riferito all’Aviation Safety Reporting System della NASA di aver commesso errori al rientro in servizio, come d esempio tentativi multipli di atterraggio. Molti dichiarano di aver perso la pratica e di sentirsi “arrugginiti”. Le compagnie aeree (e altri operatori) sono ben consapevoli di questa situazione e continuano a prendere provvedimenti per gestire e mitigare questi rischi.

Le grandi compagnie aeree hanno sviluppato diversi programmi di formazione per i piloti che rientrano in servizio, a seconda della durata dell’assenza. “In un momento di attività senza precedenti come questo, è confortante sapere che i processi di gestione del rischio – che hanno reso i viaggi aerei più sicuri di qualsiasi altra forma di spostamento prima della pandemia – continueranno ad essere la guida per il controllo della sicurezza anche nel mondo post Covid-19”, dice Warfel.

La ripresa dei voli panoramici nelle destinazioni turistiche potrebbe però portare a un aumento del rischio per i piccoli aerei da diporto, compresi gli elicotteri, soprattutto con un afflusso di nuovi piloti che non hanno familiarità con le rotte e il territorio. Si è già registrato un certo numero di incidenti mortali che hanno coinvolto voli turistici negli ultimi anni.

2. Aumentano gli episodi di “air raige”

Il comportamento indisciplinato dei passeggeri è sempre più preoccupante, soprattutto negli Stati Uniti. In un anno normale ci sono circa 150  segnalazioni di atteggiamenti di disturbo dei passeggeri a bordo. Secondo la Federal Aviation Administration, fino a giugno 2021 ce ne sono stati 3.000, la maggior parte dei quali riguardava passeggeri che si rifiutavano di indossare la mascherina. Il rapporto nota che i passeggeri indisciplinati affermano di essere stati vittime di discriminazioni da parte della compagnia aerea anche se in torto – una tendenza che gli assicuratori devono tenere sotto controllo.

3. Pericoli da flotte in sosta

Sebbene gran parte della flotta aerea mondiale sia stata (e lo è ancora) messa a terra durante la pandemia, le esposizioni alle perdite non svaniscono. Cambiano. Le flotte in sosta sono esposte agli eventi atmosferici. A maggio 2021, diversi Boeing 737 Max 8 a terra sono stati danneggiati in Texas da chicchi di grandine delle dimensioni di una palla da golf.

Anche il rischio di incidenti a terra e durante le  manovre aumenta e può portare a costose richieste di risarcimento. Ci sono state diverse collisioni all’inizio della pandemia mentre gli operatori trasferivano gli aerei nelle strutture di rimessaggio. Altre sono possibili quando gli aerei vengono spostati di nuovo in vista del riutilizzo.

Gli aerei in deposito sono in genere sottoposti a manutenzione regolare per assicurarsi che siano pronti a rientrare in attiviità. Tuttavia, è la prima volta che così tanti aerei sono temporaneamente messi fuori servizio e il report di AGCS evidenzia che le compagnie aeree più piccole possono dover affrontare sfide significative al momento della ripartenza, dato che sarà un processo senza precedenti.

4. La carenza di piloti comporta dei rischi

Per quanto possa sembrare strano, visto l’impatto della pandemia, l’industria globale dell’aviazione deve affrontare una carenza nel numero dei piloti nel medio e lungo termine. L’enorme aumento dei viaggi aerei prima della pandemia – la crescita annuale dei passeggeri aerei nella sola Cina è stata più del 10% all’anno dal 2011 – significava che la domanda di piloti era già superiore all’offerta. Ne saranno richiesti, nel prossimo decennio, più di duecentocinquantamila.

“Nei Paesi con scarse regolamentazioni questa situazione può portare i piloti a volare seppur con esperienza limitata e poche ore di volo alle spalle”, dice Warfel. “L’affaticamento dei piloti è un rischio noto e come tale deve essere gestito”

Alcune compagnie aeree stanno costruendo il loro “vivaio” di piloti istituendo scuole di volo. Data la natura dell’addestramento le scuole di volo sono soggette ad incidenti e le richieste di risarcimento stanno diventando più costose con l’aumento del valore degli aerei e l’incremento dell’attività. Gli incidenti di atterraggio sono i più comuni, ma gli assicuratori stanno assistendo anche a perdite totali.

5. Gli aeromobili di nuova generazione sono più sicuri ma hanno costi più elevati

Un certo numero di compagnie aeree hanno ridotto le loro flotte o ritirato velivoli nel corso dell’ultimo anno, dato che la pandemia ha affrettato un passaggio generazionale verso aerei più piccoli, come l’A787, visto il numero ridotto di passeggeri previsto sugli aerei in futuro.

“Gli aerei di nuova generazione portano benefici in termini di sicurezza ed efficienza”, dice Axel von Frowein, Regional Head of Aviation di AGCS. “Tuttavia, i nuovi materiali come i compositi, il titanio e le leghe sono più dispendiosi da riparare, con conseguente aumento dei costi dei sinistri”.

6. a solida performance del cargo aereo. Una tendenza che continuerà

Se il trasporto passeggeri sono stati devastati dalla pandemia, altri settori dell’aviazione hanno registrato ottime performance, come gli operatori cargo. Nell’aprile 2021, l’Asia Pacifico ha segnato il suo mese migliore per il trasporto merci internazionale dall’inizio della pandemia, grazie all’aumento della fiducia delle imprese, all’e-commerce e alla congestione dei porti marittimi, mentre la capacità cargo dall’America Latina al Nord America è cresciuta di quasi un terzo nel maggio 2021 se comparato alle stesse due settimane nel 2019. Il rapporto stima che il settore cargo continui a registrare notevoli performance.

7. Viaggi d’affari – boom o flop?

Il traffico aereo relativo ai viaggi d’affari nel pre-Covid-19 ammontava a 1,5 trilioni di dollari all’anno ovvero circa l’1,7% del PIL globale. Con molte compagnie aeree che riducono le previsioni a breve termine, il rapporto di AGCS si chiede se i bei tempi siano passati.

Nuove tipologie di contatto, come le videochiamate, hanno dimostrato la loro efficacia, e sempre più aziende puntano a ridurre i viaggi d’affari per migliorare l’impatto sulle emissioni di carbonio. Quindi, mentre ci sarà un’impennata iniziale una volta finiti i lockdown, molte compagnie aeree si stanno preparando a un cambio di paradigma a lungo termine, con i viaggi d’affari che potrebbero riprendere più lentamente.

Tuttavia, ciò che fa pensare a una possibile ripresa è il fatto che alcune aree del trasporto aereo d’affari si sono dimostrate resilienti durante la pandemia. Le aziende che avevano un aereo hanno continuato a usarlo, mentre molte che non ne avevano mai acquistato o noleggiato uno lo hanno fatto per la prima volta. Molte compagnie charter hanno prosperato in questo periodo.

8. Nuove rotte si moltiplicano in Europa e Asia Pacifico

Oltre 1.400 nuove rotte aeree sono previste per il 2021 – più del doppio di quelle aggiunte nel 2016 – la maggior parte in Europa (oltre 600) ed in Asia Pacifico (oltre 500). La crescita del solo mercato interno cinese ha visto l’aggiunta di oltre 200 nuove rotte, quasi la stessa degli Stati Uniti.

“Questo sviluppo riflette il desiderio di alcune compagnie aeree,  in particolare quelle più piccole, di innovare seppur in tempi incerti,”, dice von Frowein. “Nuove rotte significano uno spazio aereo meno congestionato e una minore concentrazione negli aeroporti, il che può avere un impatto positivo su rischi di incidenti a terra. Tuttavia, volare su nuove rotte può portare un contesto di rischio più elevato”.

9. Infestazioni di Insetti compromettono la precisione degli strumenti

Sono state registrate una serie di segnalazioni di letture inaffidabili della velocità e dell’altitudine durante il primo volo (o i primi voli) dopo che alcuni aerei hanno lasciato gli hangar. In molti casi, il problema è stato ricondotto a nidi di insetti non rilevati all’interno dei tubi di Pitot dell’aereo, sensori sensibili alla pressione che forniscono dati a un computer avionico. Tali incidenti hanno portato a decolli abortiti e rientro in aeroporto. Il rischio di contaminazione aumenta se non si seguono le corrette procedure durante il periodo di rimessaggio.

 

Impatto dei sinistri di Covid-19

Il rapporto di AGCS indica che l’industria aeronautica ha visto finora relativamente poche richieste di risarcimento collegate alla pandemia. In un numero limitato di casi di responsabilità civile, i passeggeri hanno citato in giudizio le compagnie aeree per cancellazioni o interruzioni del servizio. L’analisi AGCS di oltre 46.000 richieste di indennizzo per l’assicurazione dell’aviazione, dal 2016 a fine 2020, per un valore di oltre 14,5 miliardi di €, mostra che gli incidenti di collisione/ crash rappresentano oltre la metà del valore di tutte le richieste. Altre cause costose di danno includono difetti di lavorazione/manutenzione e guasti ai macchinari.

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