La Cassazione, con ordinanza n. 32864/2020, ha stabilito che grava sul conducente l’obbligo di fare rispettare le regole in auto sia al momento della partenza che durante il viaggio.
Nel caso in esame, in primo e secondo grado, l’imputato veniva dichiarato responsabile del reato di omicidio colposo di una minore che, seduta sul sedile posteriore dell’auto, a seguito di un tamponamento, sbalzava fuori dalla vettura e dopo aver riportato gravi lesioni decedeva.
All’uomo veniva contestata la violazione dell’art. 172 C.D.S. per non aver assicurato la bambina con la cintura di sicurezza.
L’imputato ricorreva in Cassazione contestando la sussistenza del nesso causale tra la propria condotta e l’evento ed affermando che il fatto fosse riconducibile esclusivamente alla condotta della minore, che assicurata da esso conducente al sedile posteriore, si era liberata durante il viaggio.
Egli, inoltre, lamentava il trattamento sanzionatorio, lontano dai minimi di legge.
La Cassazione dichiara il ricorso inammissibile ritenendo il primo motivo infondato in quanto volto ad ottenere una diversa valutazione degli esiti processuali.
La Corte d’Appello ha ritenuto che l’affermazione secondo cui “la minore si sarebbe slacciata dal sistema di ritenuta in modo tale da non essere percepita dal conducente e dagli altri accompagnatori adulti, risulta sprovvista di coerenza, legittimità e plausibilità in ragione di una serie di argomentazioni, di ordine storico e logico che la difesa del ricorrente non ha affatto contrastato.”
Il conducente non ha rispettato il disposto di cui all’art. 172 C.D.S. in quanto “l’obbligo del rispetto dell’adozione delle cautele imposte dalla legge al momento della intrapresa della marcia, permane, in termini di vigilanza, anche nel corso del tragitto.”
Quanto alla pena essa risulta congrua e adeguata: la sua determinazione rientra tra i poteri discrezionali del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità
Avv. Gian Carlo Soave.
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