Scatole Nere: A chi i vantaggi? - Il Broker.it

Scatole Nere: A chi i vantaggi?

Il mercato è oggigiorno maturo per la diffusione della telematica nei prodotti assicurativi, ma cosa differenza un’offerta standard da una personalizzata da offrire ai propri Clienti? Gli Intermediari che intendono ricorrere a queste soluzioni per fidelizzare i Clienti ed offrirgli maggiore sicurezza alla guida, possono indirizzarli verso Devices liberi, e che diano vantaggi a tutti i player coinvolti? (Intermediario, Cliente, Compagnia)Fino a poco tempo fa l’offerta restava bloccata in ciò che proponevano le Società di Assicurazione, che utilizzano Devices in grado di aiutare i Clienti in caso di Crash, con alcune funzioni di tracking per i furti e soprattutto un ritorno dei dati informatici che restava a loro per giudicare sia gli stili di guida, che i singoli sinistri.
Nel Settembre 2016, il mensile automobilistico “Quattroruote” ha pubblicato un interessante indagine su questo mercato andando ad analizzare, con un po’ di velata critica questi strumenti, spesso odiati dagli automobilisti, poiché non realmente conosciuti e compresi.
Il Mensile a sostegno delle sue argomentazioni, riporta degli esempi di sinistro che giustamente devono fare riflettere, poiché gli automobilisti coinvolti, seppur d’accordo sull’accaduto, si sono trovati spesso a fronteggiare rifiuti di risarcimenti a loro dovuti, a causa dell’uso errato da parte delle Compagnie del ritorno dati delle Black Box.
Per spiegarmi meglio, riporto un esempio che mi ha colpito molto, ossia quello di un Incidente verificatosi tra due auto seguito da una normalissima compilazione di constatazione amichevole, che però ha trovato inizialmente il rifiuto della Compagnia al risarcimento. Motivo? Gli automobilisti avevano dichiarato che il sinistro era accaduto alle 8:15 mentre la Scatola nera delle macchine lo posizionava alle 7.45. La Compagnia ha risarcito solo dopo la causa legale proposta dagli automobilisti coinvolti, al fine di ottenere la perizia, dalla quale si evinceva non un’inesistenza del sinistro (e quindi una tentata truffa), ma solo un errore di orario che in un momento di tensione come quello del post incidente, lo considero solamente un peccato veniale.
Cosa significa tutto questo? Forse le scatole nere sono il male, che dato in mano alle Compagnie faranno aumentare i litigi tra i Clienti e gli Intermediari? (Perché si sa, la causa non è mai della Compagnia, ma dell’Intermediario che ha venduto il prodotto).
La risposta è NO. A Fronte di migliaia di sinistri che accadono ogni anno, il Mensile si è limitato a riportare pochi casi eclatanti di errore, che ci sta possano accadere.
Esiste però sicuramente un modo alternativo per arginarli e non dovere quindi temere di essere gli sfortunati Clienti vittima dell’errore.
La soluzione è che gli Intermediari valutino l’opportunità di fare da consulenti per i propri Clienti anche dei prodotti di telematica, ossia di aiutare il Cliente a scegliere la Black Box a lui più utile, se quella in comodato d’uso della Compagnia, o quella di un produttore terzo che diventerebbe di proprietà del Cliente.
Nel primo caso, nell’eventualità di un sinistro, i dati dell’accaduto sarebbero subito in mano alla Compagnia, nel secondo caso il Cliente sarebbe il destinatario della Perizia, che potrà quindi fornire lui stesso all’Assicuratore per agevolarlo nel risarcimento del sinistro.
Per l’Intermediario questo significa inoltre garantirsi una fidelizzazione ulteriore del Cliente, che sarebbe legato a lui con un ulteriore prodotto, che oltre a remunerarlo gli darebbe anche l’opportunità di gestire il Cliente in maniera indipendente, potendo offrirgli una polizza migliore da abbinare al prodotto di telematica scelto.
 
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La redazione 

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