Una Certificazione Europea per l’ eCall - Il Broker.it

Una Certificazione Europea per l’ eCall

Il 31 marzo 2018 segnerà un importante passo avanti per la sicurezza delle persone che si mettono in viaggio sulle strade. Sarà infatti questa la data dalla quale tutte le auto di nuova omologazione dovranno essere dotate di un sistema automatico di chiamata di emergenza, denominato eCall, attraverso il quale si potrà segnalare un sinistro in modo automatico senza attendere che debba essere l’utente ad occuparsene. La logica è molto semplice: in caso di incidente poter intervenire con i soccorsi nel giro di pochi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. E secondo le stime, l’eCall può ridurre i tempi fino al 50%, fino a salvare 2500 vite nel giro di un solo anno.
Il Parlamento europeo ha più volte evidenziato che la riduzione di morti e della gravità delle lesioni sulle strade rappresenta la sua priorità. L’eCall come servizio pubblico – gratuito per tutti i cittadini – contribuirà quindi a questo obiettivo comune. Bisogna quindi farsi trovare pronti anche per le “vecchie” auto, quelle già in circolazione e che oggi possono usufruire di servizi eCall “Privati”. In tal senso Viasat, attraverso TSP Association (Telematics Service Providers), che ha fondato e a cui aderisce, si è fatta promotrice di definire un protocollo di comunicazione tra le Centrali Operative Private e il Centro Unico di Risposta Nazionale (Varese), deputato alla gestione delle chiamate eCall “Pubbliche”. L’obiettivo è rendere compatibili e integrati i servizi di eCall privati con quelli paneuropei pubblici in vigore, appunto, dal 2018. A breve si avvierà la sperimentazione: si partirà, ovviamente, dalla Centrale Operativa di Viasat!
Con questa iniziativa TSP-A si candida come Ente di Certificazione, inizialmente in Italia, poi anche in ambito europeo, per le aziende che già oggi offrono servizi di eCall privati.
Armonizzare le procedure di intervento rendendole snelle, rapide ed efficaci, è molto importante per ottenere quegli obiettivi che la Commissione europea si è posta.
Il nostro Paese non può farsi trovare in ritardo o peggio impreparato.
FONTE: GUIDA alla SICUREZZA

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