Generali, in arrivo più dividendi Greco: già pronti per Solvency 2 - Il Broker.it

Generali, in arrivo più dividendi Greco: già pronti per Solvency 2

Generali, in arrivo più dividendi Greco: già pronti per Solvency 2

3logo Sole24Ore
TRIESTE
L’assemblea di bilancio delle Generali di ieri a Trieste ha permesso alla compagnia, grazie ai conti appena chiusi, di chiudere definitivamente con il piano di turnaround lanciato nel gennaio 2012 e di concentrarsi sulle nuove linee strategiche che verranno presentate alla comunità finanziaria il prossimo 27 maggio a Londra. Linee dalle quali, stando alle poche anticipazioni fornite dal management, dovrebbero emergere due segnali importanti: il dividendo sarà in crescita ma “in misura sostenibile” e la società è perfettamente attrezzata per Solvency2. Due segnali che il mercato sembra aver colto in tempi abbastanza rapidi considerato che il titolo delle Generali ieri è arrivato a guadagnare quasi il 3% salvo poi chiudere in progresso del 2,34% a 17,48 euro. 
In particolare, Piazza Affari sembra aver gradito le indicazioni del ceo Mario Greco sui requisiti di capitale: «Ne parleremo diffusamente in occasione della presentazione del nuovo piano industriale ma possiamo dire fin da ora che Generali è pronta a gestire il modello con la stessa adeguatezza e la stessa tranquillità con cui abbiamo affrontato Solvency ». 
La questione della solidità patrimoniale è stata un tema che ha tenuto banco negli ultimi mesi dopo che il Solvency economico di Generali è risultato in discesa nel 2014 rispetto all’anno precedente (dal 184% al 157% se si considera la vendita di Bsi). Un calo, tuttavia, che per l’azienda, come ha ribadito il cfo Alberto Minali, sarebbe del tutto naturale ed esclusivamente legato al crollo dei tassi di interesse. Quanto alla cedola, altro tema particolarmente sentito, poiché legato anche all’andamento del titolo e alla reddittività che il Leone esprime in Borsa, Greco ha ribadito la volontà di imboccare un percorso che porti a un aumento del dividendo. E in quest’ottica il ceo ha sottolineato che se il gruppo ha fatto enormi passi avanti in termini di risultato operativo, ciò che deve migliorare è «l’utile netto». Profitti che in questi ultimi anni, ha ricordato il management, sono stati penalizzati da poste straordinarie. Per il 2015, però, è la previsione di Greco, «non sono previste altre svalutazoni». D’altra parte, come ha sottolineato lo stesso cfo Minali, senza partite “non ricorrenti” nel 2014 Generali avrebbe potuto raggiungere i 2 miliardi di risultato netto. Frutto, sostanzialmente, dell’elevato tasso di remittance (73%) delle controllate. Con l’Italia che anche nel 2014 è stato il principale contributore girando alla casa madre 900 milioni di euro di cedola serviti per andare a comporre poi il monte dividendi complessivo di 1,2 miliardi deliberato da Trieste (2 miliardi di mezzi incassati a cui vanno tolti gli 800 milioni di costi operativi della holding). 


Tutto ciò, ha spiegato Greco, è il risultato di quanto fin qui compiuto: «Abbiamo raggiunto gli obiettivi con un anno di anticipo in condizioni di mercato ed economiche difficili». Risultati che, non a caso, hanno ricevuto ampia “approvazione” dai soci: il bilancio è passato con quasi il 100% del voto favorevole dei presenti, pari al 47,3% del capitale. «Uno dei quorum più alti della mia storia professionale», come ha commentato il presidente Gabriele Galateri di Genola. Complice, probabilmente il lavoro fin qui effettuato: «La redditività è aumentata, abbiamo superato l’obiettivo del Roe operativo, i risparmi sui costi stanno arrivando e stanno andando a beneficio del risultato operativo e continueranno nel 2015, abbiamo ceduto le partecipazioni non core, il capitale è stato ricostituito». 
Segue nel quotidiano 
fonte: Il Sole 24 Ore

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