Il mondo RCA: i documenti di polizza - Il Broker.it

Il mondo RCA: i documenti di polizza

Bentornati al consueto appuntamento con la rubrica “Il mondo RCA”. In questo numero approfondiremo i documenti che compongono una polizza.
Partiremo dal più conosciuto contrassegno assicurativo fino ad arrivare alla carta verde, passando per il certificato di assicurazione e l’attestato rischio.
Abbiamo visto nelle precedenti uscite che è obbligatorio, prima di porre in circolazione un mezzo, contrarre una polizza RCA; i documenti che provano l’assoluzione dell’obbligo sono contrassegno e certificato di assicurazione. Analizziamo singolarmente questi due elementi.
Il contrassegno è quel documento che deve essere esposto sul parabrezza della vettura, nel quale sono indicati alcuni dati relativi al veicolo ovvero compagnia assicuratrice, marca modello e targa dell’auto assicurata, data di scadenza della polizza, firma legale rappresentante della compagnia e infine generalità del rappresentante per la gestione dei sinistri.
Esso deve rispecchiare gli standard sanciti nel regolamento ISVAP 13 del 06/02/2008, consultabile cliccando qui.
Il contrassegno viene consegnato al cliente quando lo stesso provvede al pagamento della polizza, o in alternativa entro cinque giorni da tale data, unitamente al certificato di assicurazione. Questo termine è valido anche per i contratti venduti a distanza.
Anche in questo documento sono indicati i dati riportati nel contrassegno ma con l’aggiunta del periodo di assicurazione per il quale è stato pagato il premio, i dati del contraente di polizza il numero del contratto che è stato stipulato. A discrezione delle imprese possono essere inseriti dati facoltativi purché non generino confusione sui dati dell’impresa che fornisce al copertura.
Da sottolineare che entrambi i documenti devono essere all’interno della vettura.
Viene solitamente consegnata con il certificato e il contrassegno, anche un altro documento che estende la validità della copertura in altri Stati: si tratta della carta verde.
Questa certificazione viene rilasciata dall’Ufficio Nazionale di Assicurazione del paese dove è stato immatricolato il veicolo.
La carta verde non è necessaria in tutti gli Stati, ad esempio chi volesse recarsi in Svizzera o nei paesi dello spazio Schengen, non ha l’obbligo di munirsi di tale documento; ben diverso, soprattutto per evitare spiacevoli conseguenze e costi di assicurazioni temporanea molto alti, per chi avesse piacere di visitare, ad esempio, la Russia.

cartaverde
Fonte: Sito UCI

La cartina proposta indica gli stati e la necessità o meno di tale certificazione.
Visti i primi tre documenti, analizziamo ora il documento forse più maneggiato ma talvolta non troppo conosciuto, ovvero l’attestato di rischio.
Abbiamo visto in precedenza come questo documento rappresenti la storia dell’assicurato, vale a dire che da questa attestazione si può conoscere la condotta di guida dell’assicurato.
Questo documento si presenta come un semplice foglio contenente alcune indicazioni fondamentali per quotare un rischio:

  • Classe di merito di provenienza
  • Classe di merito di assegnazione
  • Dati della vettura
  • Dati dell’assicurato
  • Sinistrosità pregressa degli ultimi cinque anni con l’indicazione degli eventi con responsabilità principale o paritaria che sia superiore al 50%

 
L’assicuratore sulla base dell’attestato di rischio, convertendo la CU nelle sue classi di merito, andrà a formulare al suo cliente la sua quotazione. Medesima procedura se lo stesso assicurato si rivolga ad un’impresa differente; questa infatti, dopo aver convertito la CU nel valore corrispondente delle proprie classi, andrà a proporre al suo potenziale cliente un preventivo per assolvere l’obbligo assicurativo.
Questo attestato deve essere fornito dall’impresa entro 60 giorni dalla data di scadenza per consentire, qualora servisse, all’assicurato di rivolgersi ad altro assicuratore per chiedere un preventivo.
Da non trascurare è la durata di tale attestato anche in mancanza di effettiva assicurazione. Infatti il documento conserva la sua validità per cinque anni.
Nella prossima uscita, inizieremo ad analizzare l’evento per cui la polizza viene stipulata: i sinistri. Cominceremo con una breve visione d’insieme della normativa vigente per poi addentrarci nelle varie peculiarità che possono rendere l’argomento molto interessante.
Prima di augurare a tutti buone feste cliccando qui potrete trovare le soluzioni ai test relativi alle franchigie del precedente numero.
Buone feste a tutti.
Federico Savoca.

0 Comments

Leave A Comment