BANCASSURANCE e Banche virtuali: situazione in Italia - Il Broker.it

BANCASSURANCE e Banche virtuali: situazione in Italia

di Mirko OdepemkoMIrko Odepemko 3
In queste settimane si è assistito all’apertura di alcune “banche virtuali” da parte di Istituti di Credito tradizionali o di Compagnie Assicurative: il caso di Unipol, con la My Unipol, e MPS con Widiba.
Sembra sempre più interessante per i soggetti bancari e assicurativi collaborare fra di loro – il caso di Unipol è emblematico perchè a coloro che apriranno il conto presso My Unipol potrannno accedere a sconti sulle polizze assicurative. In particolare, il 10% sull’Rc Auto e il 25% su altri prodotti assicurativi, come la polizza sulla casa o quella infortuni. L’obiettivo del gruppo guidato da Carlo Cimbri è quindi chiaramente quello di aumentare il numero di clienti non solo della banca (che a giugno scorso registrava 300 mila conti correnti) ma anche della compagnia. Del resto la nuova realtà nascerà come una divisione di Unipol Banca ma sarà completamente integrata sia con le 12 mila agenzie assicurative del gruppo presenti in Italia sia con le quasi 300 filiali bancarie dell’istituto, dove i clienti dell’online potranno rivolgersi per fare, per esempio, versamenti di denaro. Un progetto su cui Cimbri sembra puntare molto e che potrebbe essere utile anche per dare una sferzata all’istituto, che a giugno registrava una raccolta diretta di 9,9 miliardi con un Core Tier 1 dell’8,03%. Il primo semestre dell’anno si è chiuso con una perdita netta di 67 milioni causata dalla necessità di apportare nuove rettifiche di valore sui crediti e su attività finanziarie, per un totale di 123 milioni di euro (erano state di 44 milioni nel primo semestre dello scorso esercizio).
MPS invece cerca di abbracciare la possibilità di avere fra i suoi clienti quei giovani che sempre meno spesso sono entrati nelle filiali della banca medesima; per alcuni non vi è mai stata una visita reale in filiale se non quando hanno aperto il conto bancario, per il resto tutte le loro procedure vengono fatte attraverso internet banking. E’ un modo indicativo della capacità di una banca – la più vecchia del mondo – di ringiovanirsi e di abbracciare un target a lei, apparentemente, lontano.
Una evoluzione che fa pensare quanto sia importante essere presenti nel mondo “online” e quanto sia essenziale avere sempre più la capacità, da parte delle Banche e delle Compagnie, di fare business insieme in modo diretto e fruibile e accessibile per una fascia di età – di potenziali clienti – che sono importanti per il futuro dei player medesimi.
Credo che sia importante guardare con attenzione a questo fenomeno che ha avuto una accelerazione evidente in questi mesi con due player, storicamente legati al territorio e alla tradizionalità – da un verso e dall’altro – delle loro reti.

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