Il modello negoziale dei professionisti Toro si apre a tutti i colleghi.

Sono proprio gli agenti Toro i più combattivi nei confronti della mega aggregazione Generali. Contestano, tra l’altro, la scomparsa del loro simbolo di riferimento: il Toro, che non sarà più presente nel nuovo brand. Forse non si sono resi conto della determinatezza di Mario Greco (nella foto), l’uomo che è riuscito in un anno a stravolgere il salotto buono della finanza, protagonista anche in questi giorni della vicendaTelecom, con la cessione agli spagnoli di Telefonica della partecipazione in Telco.

Il gruppo agenti più rappresentativo di Toro si è dichiarato comunque recentemente soddisfatto di molte concessioni ottenute: come il cobranding, il mantenimento dei mandati, così come dei capitolati provvigionali ad essi connessi e degli schemi incentivanti. Il Gaat, il principale gruppo agenti di Toro, ha anche ottenuto il ritiro formale della diffida all’ex presidente Roberto Salvi.

Ma non accantona l’idea di concretizzare l’inizio dell’attività della società di intermediazione Gaat Service che rappresenta uno dei primi esempi concreti delle norme sulla libera collaborazione tra intermediari assicurativi, che in questi giorni sono state riconfermate dal ministero per lo Sviluppo Economico. Aprendo partnership con altri gruppi: oltre a Generali (Ace, Assigeco, Uca). Ora, dopo uno studio di fattibilità, ha deciso di improntare i rapporti di collaborazione con tutti gli agenti secondo un modello negoziale dell’affiliazione commerciale (il cosiddetto franchising).

«In particolare il “contratto Gaat” da un lato assicura la completa libertà di impresa dell’intermediario, dall’altro assiste e aiuta l’intermediario che si affilia al mondo Gaat Service fornendogli – oltre a prodotti e servizi assicurativi – procedure, modalità operative, segni distintivi e know-how», spiega una nota di Gaat.