Calo Tariffe RCA: sulla strada giusta nonostante i ritardi ma la differenza la faranno gli stili di guida e il superamento delle classi di merito (e magari dell’obbligo a contrarre) – di Massimo Rosa - Il Broker.it

Calo Tariffe RCA: sulla strada giusta nonostante i ritardi ma la differenza la faranno gli stili di guida e il superamento delle classi di merito (e magari dell’obbligo a contrarre) – di Massimo Rosa

massimo_rosa 2Proprio stamani sul Sole 24 Ore all’interno del dorso Norme e Tributi si trovano ben 3 pagine interamente dedicate al tema del caro RCA e alle misure in essere o da venire che potranno contribuire alla riduzione dei costi. Insomma una lettura certo interessante ma anche un buon pretesto per qualche considerazione.
Molti strumenti, seppur in divenire già ci sono, analizziamoli rapidamente:
1)    Il venir meno del Tacito Rinnovo favorisce la concorrenza e l’utilizzo dei comparatori è in crescita favorendo certamente la mobilità dei clienti e il calo delle tariffe come dimostrato anche dalle ultime rilevazioni IVAS già fornirebbero qualche segnale positivo sebbene disomogeneo sul territorio nazionale;
2)    La scatola nera che ridurrà non solo il numero di frodi ma anche il numero dei sinistri risarciti già, nonostante la contrarietà di ANIA ai costi a carico delle compagnie, sta avendo diffusione e che, da più parti, viene auspicato venga resa obbligatoria per tutte le nuove immatricolazioni. Tutto ciò nonostante, di fatto, continuino a mancare il Decreto sugli “standard hardware e software per la gestione dei dati raccolti” che è stato notificato alla Commissione UE e quello relativo alla privacy ed in particolare “le modalità di gestione dei dati e di interoperabilità dei dispositivi” del quale esiste ad oggi solo il testo divulgato per Pubblica Consultazione. Interessante peraltro notare che, se da un lato, le compagnie stanno affrontando ed implementando il tema con una certa lentezza non altrettanto si può dire dei Broker che, sempre più frequentemente, chiedono, a fronte dell’adozione della scatola nera specie sui libri matricola, alle compagnie di riferimento l’applicazione di sconti significativi (anche il 25-30% in alcuni casi) che consentano loro di: a) sostenere il costo della scatola, b) applicare uno sconto al cliente finale e c) comunque incrementare il proprio margine di intermediazione;
3)    Il tagliando digitale che certamente taglierà le frodi andando in particolare ad intervenire su quei 3,5 milioni di veicoli che, oggi, circolerebbero senza assicurazione obbligatoria o con contrassegni falsi. Su questo fronte il tagliando dematerializzato, sia esso una card con microchip o un tag, renderà impossibile la contraffazione e renderà possibili frequenti controlli attraverso i tutor, i caselli autostradali ma anche le porte di ingresso alle ZTL cittadine;
4)    L’introduzione della figura dell’Ausiliario dei Sinistri che, seppur all’interno di un quadro normativo tutto da definirsi e con una serie di perplessità legate sia all’incidenza del costo del loro intervento sia alla scarsa volontà delle di stipulare convenzioni con le società che offrono questo tipo di servizi, potrebbe fornire un valido strumento – a complemento o meno della scatola nera – volto a scoraggiare le frodi concordate tra automobilisti e a fornire una ancor più corretta ricostruzione dei sinistri;
5)    Ultimo ma non per questo meno importante l’Italia è certamente in questo momento un Paese interessante per le Compagnie straniere che volessero espandersi su nuovi mercati e il caro RCA è proprio uno dei fattori che determinano questa grossa opportunità. Parlando con compagnie, grandi Broker ed investitori i rumor si susseguono e, senza fornire informazioni di dettaglio che sono al momento riservate e “off the records”, pare del tutto ragionevole aspettarsi che nel corso dei prossimi 18 mesi un numero compreso tra le 5 e le 10 compagnie straniere possa fare il suo debutto nel nostro Paese.
In sintesi il “contesto” necessario per un calo delle tariffe RCA pare progressivamente crearsi e configurarsi.
Particolarmente importante sarà poi, a parere di chi scrive, l’utilizzo estensivo STILI DI GUIDA  che saranno, in ultima analisi, il più importante output dell’adozione massiva della scatola nera.
Gli stili di guida sono un set di indicatori statistici annuali ricavabili dai dati della scatola nera – ciascuna compagnia potrà definire al meglio i propri – volti a comprendere quanto un conducente sia VIRTUOSO – e quindi da premiare/incentivare -o, viceversa, PERICOLOSO PER SE’ STESSO E PER GLI ALTRI – e quindi da penalizzare/scoraggiare.
Rientrano in questo ambito una pluralità di aspetti quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
– indice di percorrenza chilometrica
– indice di percorrenza per tipologia di strada
– indice di guida diurna vs. notturna, per fasce orarie di punta o meno, in settimana o nel weekend
– indice di capacità di reazione agli stimoli provenienti dalla strada e indici di correttezza delle reazioni tali stimoli
– indici di velocità e di rispetto dei limiti
– indici legati alla qualità della guida (es. continue accelerazioni e frenate vs. guida regolare)
– etc…
Va da sé che la creazione di un sistema di indicatori dovrebbe idealmente condurre a un totale SUPERAMENTO DELLE VECCHIE E VETUSTE “CLASSI DI MERITO” come criterio di pricing. Alcune compagnie già lo stanno facendo e, sono certo, il fenomeno prenderà sempre più piede. In sostanza il fatto di avere avuto un incidente nulla ci dice sulla guida dell’assicurato, gli stili di guida ci dicono molto molto di più.
Certo un evoluzione auspicabile – almeno a parere di chi scrive – evoluzione che potremmo capitalizzare al massimo – e qui chiudo con una provocazione – se riuscissimo finalmente a liberarci dall’insensato OBBLIGO A CONTRARRE.
Forse questo non succederà mai ma, inutile negarselo, avrebbe sul sistema un impatto di liberalizzazione di estremo valore. Lo paragonerei all’effetto che potrebbe avere il venir meno dell’Articolo 18 allo scopo dis-ingessare il mercato del lavoro fornendo una spinta senza precedenti all’occupazione.
Massimo Rosa

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