Insolvenze in aumento del 5% nel settore automobilistico italiano nei prossimi 12 mesi. A risentirne soprattutto i fornitori di minori dimensioni, in particolare quelli attivi nei segmenti delle parti di motore a combustione e delle componenti metalliche dei veicoli. Si tratta delle imprese del settore maggiormente penalizzate dal calo della domanda, dall’alto livello di concorrenza e dalla frammentazione delle reti. E’ quanto prevede Atradius, tra Gruppi leader nel mondo nell’assicurazio
Per quanto riguarda l’Italia, l’industria della componentistica,
Vendite in sofferenza anche a livello globale (prevista una contrazione del 5% nei breve periodo) a causa della perdurante incertezza economica, che potrebbe agire da freno anche ad una eventuale ripresa nel 2020. Previsioni a più lungo raggio indicano un possibile aumento del rischio credito nel settore nei prossimi cinque anni. Le imprese del settore strutturalmente più deboli potrebbero risentire di pressioni sulla liquidità, dovute a maggiori rallentamenti delle tempistiche di pagamento delle fatture da parte dei clienti. E’ il caso, in particolare, degli operatori che forniscono componenti e ricambi a basso valore aggiunto, che spesso dipendono da un solo OEM (Original Equipment Manufacturer) e che operano in un contesto altamente competitivo.
“Il previsto peggioramento della performance dell’industria automobilistica italiana – commenta Massimo Mancini, Country Manager Atradius per l’Italia –si inserisce in uno scenario di incertezza economica globale. All’interno del settore automobilistico è già in atto la corsa all’innovazione,
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