L’ANIA, che prosegue la sua attività di lobby volta a portare avanti il punto di vista delle compagnie circa l’introduzione di polizze r.c. auto con scatola nera, ha inviato alla D.G. Imprese della Commissione Europea varie osservazioni relative ai seguenti documenti in pubblica consultazione europea:
a) Schema di decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) – recante lo standard tecnologico comune hardware e software, per la raccolta, gestione e utilizzo dei dati raccolti dai meccanismi elettronici installati a bordo dei veicoli – Rif. 2012/521/I;
b) Schema di decreto interministeriale – recante i requisiti dei dispositivi elettronici che registrano l’attività dei veicoli a motore – Ministero Infrastrutture e Trasporti (MiT) e MiSE – Rif. 2012/517/I.
Visiona il documento completo: ANIA SCATOLA NERA
Secondo ANIA, a dimostrazione del positivo riscontro dato dall’industria assicurativa italiana, sarebbero già 1.200.000 le scatole nere installate nel nostro paese con abbinamento a contratti di assicurazione auto. In particolare, sempre secondo ANIA, gli assicuratori italiani credono nell’utilità del dispositivo a favore degli assicurati rispetto a “sicurezza ed assistenza in caso di incidente stradale, ricostruzione della dinamica del sinistro a fini antifrode, personalizzazione delle tariffe, antifurto e ritrovamento dei veicoli”.
No a costi a carico delle compagnie e contestuale sconto sul premio
ANIA evidenzia però che “finora i contratti r.c. auto abbinati a scatole nere sono stati offerti dagli assicuratori secondo modelli economici di ripartizione dei costi fra assicuratore e assicurato variabili da compagnia a compagnia”. E aggiunge “La stessa variabilità dei modelli economici per l’offerta delle polizze auto abbinate a scatole nere ha rappresentato finora un fattore di concorrenza tra le compagnie”.
L’Associazione evidenzia però che stabilendo un modello economico uniforme – come previsto dall’articolo 32 del decreto Liberalizzazioni che prevede che tutte le compagnie nazionali e straniere debbano attenersi all’offerta di contratti r.c. in abbinamento a black box – determinerebbe “oneri economici molto incisivi che creeranno limitazioni all’entrata di nuovi competitore in Italia”.
ANIA contesta quindi l’obbligatorietà di offrire polizze con scatola nera con costo a carico delle compagnie e con contemporanea obbligatorietà di riduzione significativa del premio rispetto alle polizze che non prevedano tale dispositivo puntualizza che, viceversa, “ANIA e le compagnie interpretano la norma nel senso che l’offerta di polizze abbinate a scatole nere rimane una facoltà per le compagnie stesse, ferme restando le regole che disciplinano le condizioni per l’offerta”.
Invito a regolamentare l’interoperabilità della scatola nera
A seguire l’associazione – partendo dal fatto che ad oggi manca il terzo provvedimento attuativo previsto dal Decreto che dovrà essere emanato da ISVAP di concerto con il Ministero per lo Sviluppo Economico – evidenzia poi la necessità di regolamentare l’interoperabilità delle scatole nere ovvero la possibilità per l’assicurato di mantenere la medesima scatola nera anche in caso di cambio di compagnia. L’assenza di tale provvedimento non consentirebbe infatti ai soggetti interessati di esprimere valutazioni sugli schemi del “tracciato record per la raccolta ed elaborazione dei dati registrati dalla scatola nera”.
Richiesta di una disciplina europea omogenea circa requisiti hardware e software omogenei
Infine l’Associazione delle Imprese Assicuratrici contesta il fatto che “gli schemi dei decreti attuativi in pubblica consultazione fissano in via obbligatoria per le scatole nere da impiegarsi in Italia in abbinamento a polizze r.c. auto requisiti tecnici e standard hardware e software molto dettagliati”. Si richiede pertanto da un lato una “valutazione circa la loro compatibilità rispetto ad eventuali rispetto alla libera circolazione dei beni e servizi all’interno dell’Unione Europea” e, dall’altro, si auspica “che la Commissione avvii un processo di armonizzazione, emanando una disciplina europea omogenea necessaria a qualificare i dispositivi” in oggetto.
La D.G. Imprese della Commissione valuterà – anche in base alle osservazioni inviate da tutti i soggetti interessati – se gli schemi di regolamenti in oggetto, creino o meno ostacoli alla libertà di prestazione di beni e servizi assicurativi nel mercato comunitario
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