Reporter senza frontiere, RFS, ha reso pubblica la classifica mondiale sulla libertà di stampa del 2016.
Per il primo anno dal debutto, correva l’anno 2002, l’Africa ha ottenuto risultati maggiori rispetto all’America. Quest’ultima, infatti, deve fare i conti con la continua pressione e violenza che colpisce i giornalisti del Sud America.

Non meno semplice, se non dire addirittura impossibile, esercitare la professione nel continente asiatico, con particolare epicentro nel Medio Oriente, o nel Nord Africa dove i reporters sono continuamente sottoposti a qualsiasi insidia nell’esercizio del proprio lavoro.
Diametralmente opposta la situazione nel Nord Europa dove la situazione dei giornalisti è la migliore (la Finlandia guida la classifica RFS dal 2010).
E l’Italia??
Il Bel Paese perde ben quattro posizioni passando dal 73° al 77° posto su 180 nazioni prese in esame. Su questa discesa, secondo lo studio della società francese, peserebbero gli allarmati dati di corruzione e criminalità che incidono sulla libertà di fare inchiesta dei giornalisti. Abbinato a questo comportamento intimidatorio ci sarebbe anche lo scandalo “Vatileaks” e il dato, sempre secondo l’organizzazione d’oltralpe, secondo cui 30 giornalisti su 50 avrebbero ricevuto minacce di morte e/o intimidazioni e per questi motivi siano costretti a vivere sotto scorta.
La redazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore – RFS

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