dal Corriere della Sera del 26 Ottobre 2013
MILANO — Anche se come ha detto ieri l’amministratore delegato Carlo Cimbri «è durata molto di più di quanto ci aspettavamo e questo è logicamente un danno», la fusione tra Unipol, Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni ieri è arrivata alle tappe finali. Le assemblee delle prime tre ieri a San Lazzaro di Savena (Bologna) hanno approvato l’integrazione; oggi tocca ai soci della Milano, un pro-forma essendo controllata anch’essa da Unipol, e lunedì ai suoi azionisti di risparmio: è l’unica assemblea che potrebbe presentare difficoltà vista la quantità di soci di minoranza. Se sarà approvata la fusione a quattro, la capogruppo delle coop, Ugf, avrà il 63% di UnipolSai; se invece la Milano risparmio boccerà la proposta, andrà comunque avanti l’integrazione a tre e Ugf avrà il 70,5% della nuova entità.
Nasce dunque il secondo gruppo assicurativo italiano, «il primo nel settore danni, il quinto nel settore vita», con una prospettiva di 800 milioni di utile netto nel 2015 e sinergie per 350 milioni. L’operazione era molto complessa ma Cimbri era sicuro di riuscirvi, anche grazie al sostegno delle banche creditrici come Mediobanca — esposta per 1,45 miliardi — e Unicredit. «È una grande operazione di consolidamento che parte dalla situazione di criticità di Fonsai», ha detto il manager. Il focus sarà tutto sull’attività caratteristica «abbandonando le avventure» dell’era Ligresti: «La banca, le immobiliari, i porti, le cliniche, Atahotel, tutto questo non è core. E tutto si compra e si vende». Fuori anche dai patti di sindacato in Pirelli e in Rcs («siamo interessati al fatto che la società venga ben gestita, con piani industriali credibili, determinazione nel realizzarli e il supporto di tutti i soci compreso il nostro»), e così anche dalle partecipazioni «di sistema» come Alitalia, «di cui non UnipolSai non seguirà l’aumento di capitale». Cimbri ha rivendicato i numeri dell’operazione: «Senza l’aumento da 1,1 miliardi di Unipol nel 2012 il capitale di Fonsai sarebbe negativo per 600 milioni». E ha sottolineato l’incremento delle azioni dai concambi proposti a dicembre 2012: Fonsai dell’84%, Unipol del 150%, le risparmio (categorie A e B) del 66% e del 142%.
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