#NatiPer: focus sul vincitore Mivoq - Il Broker.it

#NatiPer: focus sul vincitore Mivoq

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Mivoq si rivolge principalmente a coloro che rischiano la perdita dell’uso della propria voce a causa di gravi patologie come la SLA e che con un tool estremamente semplice e flessibile – basta un microfono e una connessione internet – possono conservare per sempre il loro peculiare timbro e intonazione vocale.
Creato il modello vocale – una voce TTS (Text to Speech) personalizzata – grazie alla registrazione di alcune decine di frasi, l’utente può, tramite il modello sintetico, continuare ad usufruire della propria voce grazie a un dispositivo elettronico portatile (smartphone oppure un device più complesso).
Il modello di Mivoq si apre anche a chi desidera trasmettere la propria immagine vocale con i propri messaggi (social network, gaming…)
Vi riportiamo un estratto dell’intervista a Giacomo Sommavilla, presidente di Mivoq, pubblicata sul sito del concorso #NatiPer
 
Com’è nata l’idea di produrre un sintetizzatore vocale personalizzabile?
Siamo in cinque soci, tutti ricercatori e abbiamo puntato sul progetto già da molto tempo. La prima idea risale al 2009 quando io e Fabio Pesser  (CEO dell’azienda ndr) abbiamo partecipato a un convegno a Birmingham e abbiamo capito le potenzialità di una tecnologia semplice ma allo stesso tempo raffinata come quella che utilizziamo per Mivoq. Da lì abbiamo cominciato a lavorarci nel tempo libero poi nel 2012 abbiamo provato a partecipare al nostro primo concorso e ci siamo confrontati con le difficoltà di creare un business plan concreto.
Quando avete capito che la vostra idea poteva trasformarsi in una startup?
Nel 2012 abbiamo partecipato a Startucup Veneto e abbiamo capito che la nostra idea poteva piacere anche all’esterno. Da lì abbiamo costituito la società e abbiamo cominciato il nostro percorso come spinoff del CNR. Quando abbiamo partecipato al concorso avevamo tutti un altro lavoro, dopo abbiamo cominciato a occuparci a tempo pieno di Mivoq.
 
Il vostro sintetizzatore è pensato per persone che perdono la voce, quanto conta per voi l’aspetto sociale del progetto?
Per noi l’aspetto sociale è fondamentale, per questo abbiamo deciso di partecipare #NatiPer. Il concorso si sposava perfettamente con la nostra idea di business che coinvolge le persone che sanno di dover perdere la voce. Noi vogliamo dare loro la possibilità di recuperarla e di potersi esprimere attraverso di lei anche nel momento in cui non ci sarà più. Riteniamo che il nostro progetto potrà essere utile a davvero tante persone.
 

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