In questi ultimi mesi si discute molto del tema della Cyber Security inteso come la messa in sicurezza dei dati e delle informazioni che ruotano quotidianamente intorno al mondo assicurativo. Un hacker , una organizzazione criminale potrebbe mettere in ginocchio una Compagnia assicurativa se si potesse impadronire e bloccare , eliminare o rendere inoperative le informazioni su polizze e sinistri dati attorno a cui ruota l’intero business assicurativo.
Nei giorni scorsi avevo parlato dello spostamento della frode in assicurazioni su altri temi che non fossero la Rca . Trovare spazi in settori assicurativi meno presidiati è ormai una delle prerogative delle organizzazioni criminali più o meno strutturate . Vi sono ampi settori assicurativi che ancora oggi, anche nelle imprese più organizzate e presidiate godono di minori controlli o di assenza di procedure assuntive antifrode non ancora capaci di individuare fenomenologie molto tecniche o specializzate . La frode assicurativa si sviluppa, si specializza si rende sempre più invisibile.
Nelle mie analisi nei prossimi mesi cercherò di approfondire quello che adesso può apparire fantascienza ma che in realtà penso sia già nella mente delle più agguerrite organizzazioni criminali che fanno della frode il loro sostentamento e ragione di vita.
Parlo della integrazione tra la Cyber Security e la Frode assicurativa.
Nessuno ha ancora pensato a quanto possa essere devastante , pericoloso ma nel contempo redditizio e poco rischioso poter entrare attraverso sofisticate tecniche di hackeraggio e di penetrazione all’interno dei sistemi informativi di una compagnia assicurativa non per rubare informazioni o bloccare dei dati e quindi estorcere danari per poterli riavere o renderli riutilizzabili ma fare di peggio .
Hackerare un data base polizze o peggio un database sinistri , modificare silenziosamente informazioni e dati sui sinistri o sulle polizze e sfruttare queste modifiche per aumentare il valore dei risarcimenti o i massimali di garanzia di certe coperture sarebbe possibile?
Gli esempi sarebbero infiniti.
Il tema è molto interessante, ai limiti oggi della realtà per chi non è addetto ai lavori ma ritengo già pensato o in via di strutturazione da parte di chi già può utilizzare sofisticate tecniche di violazione informatica.
Se si è riusciti a penetrare dentro i server della Nasa o della Cia o dell’Fbi non penso non vi sia la possibilità per quanto presidiati o difesi di violare database di aziende e società assicurative.
Fino ad oggi lo scopo di una violazione informatica da parte del criminale poteva essere quello di pubblicizzare le proprie gesta o estorcere danari per ridare informazioni carpite fraudolentemente.
La frontiera di domani sarà quella di passare alla modifica elettronica dei documenti assicurativi, sempre più meno cartacei e sempre piu informatici e elevare le frodi da meri atti cartacei a più futuristiche tecniche informatiche. Il tutto nel più impenetrabile silenzio.
La digitalizzazione del contrassegno di polizza Rca ne è un esempio attuale e molto chiaro. Poter arrivare a violare il database all’interno del quale sono depositati tutti i documenti attestanti la regolare copertura delle polizze da circolazione stradale potrebbe permettere di mettere in garanzia , a costo zero, qualsiasi autovettura .
Siamo nel futuro anche nel prossimo livello delle frodi in assicurazione.
Approfondiremo meglio questo tema che penso susciterà interesse proprio perché assolutamente nuovo e non conosciuto ma molto reale e prossimo.
Marco Contini
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