Eccoci anche questa settimana con un altro quesito per l’Avvocato Soave e la Sua preziosa risposta.
Ci teniamo a sottolineare, come è capitato più volte in questi mesi, che l’Avvocato è a Vostra disposizione per quesiti e contatti diretti alle Vostre problematiche legali con costi calmierati per coloro che lo volessero contattare attraverso il nostro blog.
DOMANDA: Gent. avvocato, in riferimento al commento appena letto, potrebbe intendersi motivo di scioglimento del contratto quanto è accaduto tra Unipol/Sai ed Allianz? Ovvero cessione di agenzie e relativo portafoglio, ancorchè obbligate dall’autorità giudiziaria? Es. Io assicurato Milano ass.ni mi trovo improvvisamente e contro la mia volontà, assicurato con Allianz anche se il contratto in essere rimane invariato. Da un lato mi ritrovo con le stesse garanzie e premio ma, dall’altra potrei obbiettare che è la compagnia che non mi soddisfa.
RISPOSTA: La circostanza che ci riferisce il nostro lettore è una eventualità non rara nel settore delle assicurazioni. Preliminarmente mi pare opportuno, per sgombrare il campo da equivoci, anche di natura terminologica, delineare sommariamente le differenze tra trasferimento di azienda e trasferimento di portafoglio. L’impresa di assicurazioni, infatti, come qualsiasi altra impresa, può trasferire a terzi la propria azienda, ovvero il complesso di beni organizzato per l’esercizio di impresa.
Al trasferimento d’azienda si applicano le disposizioni dell’art. 2556 c.c.e segg. in correlazione con quanto previsto dall’art. 1902 c.c., il cui primo comma testualmente recita: “La fusione e la concentrazione di aziende tra più imprese assicuratrici non sono cause di scioglimento del contratto di assicurazione. Il contratto continua con l’impresa assicuratrice che risulta dalla fusione o che incorpora le imprese preesistenti…” E’ escluso quindi il diritto di recesso dell’assicurato in deroga a quanto stabilito dall’art 2558, 2° comma c.c. ove è previsto a favore del terzo contraente il recesso per giusta causa, ovvero per il mutamento di quelle circostanze che si configurino come rilevanti nella valutazione della convenienza del contratto come, ad esempio, una valida ragione che incida sulla fiducia nell’esatto adempimento da parte dell’impresa cessionaria. Il portafoglio assicurativo è, invece, l’insieme dei contratti assicurativi stipulati dall’impresa assicurativa inerenti il medesimo ramo.
L’impresa di assicurazioni può trasferire il proprio portafoglio ad altra impresa assicurativa che si trovi in regola con le autorizzazioni di esercizio con l’attività di assicurazioni.
Per semplificare: oggetto del trasferimento di azienda, è il complesso di beni organizzato, quindi, il personale, gli immobili ed anche i contratti; oggetto del trasferimento del portafoglio sono unicamente i contratti in corso stipulati dall’impresa assicurativa cedente. Se il trasferimento di portafoglio è un istituto che può essere assimilato alla cessione del contratto previsto dall’art. 1406 c.c., da esso differisce poiché la cessione del contratto, secondo la dottrina dominante e la giurisprudenza, è un contratto trilaterale, per il perfezionamento del quale è richiesto il consenso di tre soggetti quello delle parti del contratto originario (cedente e contraente ceduto) e quello del cessionario. Requisiti, invece, non necessari nel trasferimento di portafoglio dove il contraente ceduto è l’assicurato, cioè colui che ha interesse a ricevere la controprestazione, il quale non solo non manifesta alcun consenso alla cessione, ma neppure può recedere dal contratto.
Il trasferimento del portafoglio, infatti, analogamente a quanto avviene per la fusione ed incorporazione, comporta la successione dell’impresa cessionaria nei contratti ricompresi nel portafoglio ceduto senza diritto di recesso per l’assicurato. La ratio della norma risiede nella volontà del legislatore di garantire la prosecuzione e la stabilità dei rapporti (contratti) sorti con le imprese precedenti. Invero un limitato diritto è previsto solo nel caso in cui l’assicurato risieda in Italia e il trasferimento sia a favore di un’impresa avente la sede legale all’estero. In questa ipotesi il contraente può esercitare il diritto di recesso entro sessanta giorni dalla pubblicazione del provvedimento di autorizzazione dell’Ivass (art. 168 cod. ass.)
Infatti il trasferimeto di portafoglio può essere eseguito solo a favore di un’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa. In nessun caso il portafoglio di un’impresa italiana o con sede in un paese della UE può essere trasferito ad un’impresa avente sede in un paese terzo rispetto alla UE, fatto salvo il trasferimento di contratti stipulati direttamente nello Stato dove ha sede l’impresa cessionaria.
Buona settimana
Avv. Gian Carlo Soave
La rubrica sta per diventare un libro!
Per prenotare, in modo assolutamente non vincolante, potrete spedire email con Vostro nome e cognome a: vademecumsoave@gmail.com
L'Avvocato Soave risponde: scioglimento del contratto in caso di cambio di Compagnia?
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