L’Avv. Soave risponde: “Responsabilità medica”
Con sentenza n. 32870/2022, la Cassazione ha affermato che è responsabile per omicidio colposo il medico di pronto soccorso che ha trascurato i problemi di coagulazione del sangue dell’anziano paziente e ha ritardato ad eseguire la TAC per monitorare la situazione.
Il medico – imputato per omicidio colposo per non avere posto in essere terapie che avrebbero potuto evitare la morte del soggetto – veniva assolto in primo grado vista l’impossibilità di stabilire con certezza il nesso di causa tra la sua condotta e il decesso del paziente.
In appello la decisione di primo grado veniva ribaltata: secondo la Corte la somministrazione della corretta terapia e la rapida esecuzione della TAC avrebbero potuto impedire la morte dell’anziano.
L’imputato ricorre in Cassazione lamentando che il giudice di merito abbia travisato le prove e omesso di considerare le condizioni di salute del paziente e, inoltre, contestando la mancata concessione delle attenuanti generiche.
Gli Ermellini ritengono infondato il ricorso: la Corte di Appello ha, infatti, correttamente dato rilievo ai dati del paziente riscontrati dai CTU nella cartella clinica e negli esami; ha censurato la sentenza di primo grado che non ha considerato la giurisprudenza sul sapere scientifico e ha svolto correttamente il giudizio contro fattuale.
In particolare, la Corte ha evidenziato che l’esecuzione della TAC avrebbe consentito di rilevare l’emorragia del paziente e di adottare immediatamente le cure necessarie.
Infondato anche il secondo motivo stante la discrezionalità del giudice e la gravità della condotta del medico consistente nel mancato rispetto delle linee guida, nel ritardo della prestazione e nell’omesso approccio terapeutico.
Avv. Gian Carlo Soave
0 Comments
Leave A Comment