Il Tribunale di Alessandria, con sentenza del 9.10.2020, ha affermato che sono alternative omologazione ed approvazione dell’autovelox ed è valida la multa benché lo strumento non sia omologato.
Nel caso in oggetto, un conducente aveva presentato ricorso per ottenere l’annullamento della sanzione comminatagli per eccesso di velocità.
Con sentenza n. 64/2019, il Giudice di Pace, accogliendo l’istanza, evidenziava che l’autovelox utilizzato per misurare la velocità non era stato omologato, ex art. 142 C.D.S., ma sottoposto solo ad approvazione del MIT e non del MISE.
Egli affermava, inoltre, che “le apparecchiature di velocità debbano essere sottoposte a procedura di omologazione disciplinata dall’art. 192 C.d.S. e che ogni diversa procedura, adottata difformemente allo schema legislativamente previsto per tale tipo di apparecchiatura, debba ritenersi illegittimo in quanto inidoneo a conferire certezza ai rilevamenti“.
Il Comune impugnava la sentenza del Giudice di Pace: il Tribunale di Alessandria ha affermato che per gli strumenti di rilevazione della velocità è necessaria, in via alternativa, l’omologazione o l’approvazione.
Con la prima, le risultanze delle rilevazioni fanno piena prova circa il superamento dei limiti; con la seconda è necessario che lo strumento sia presidiato dal personale di polizia che attesti l’avvenuto superamento dei limiti di velocità come rilevato dall’apparecchiatura approvata.
Nella fattispecie, l’accertamento della violazione sarebbe stato compiuto alla presenza in sito dell’operatore di polizia locale, benché l’apparecchio non fosse omologato, ma approvato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
La pronuncia in oggetto ha suscitato diverse reazioni in quanto in contrasto con molti precedenti con cui i giudici hanno evidenziato che omologazione e approvazione sono procedure diverse che giungono a differenti provvedimenti conclusivi.
E’, infatti, l’omologazione la procedura ritenuta, ai sensi del Codice della Strada, legittima e idonea a conferire certezza ai rilevamenti.
Avv. Gian Carlo Soave.
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