La frequenza sinistri delle guidatrici italiane supera ormai costantemente quella dei guidatori uomini. Lo rileva il sito www.viapo20.it , magazine sul mondo delle assicurazioni, al suo esordio sul web. Torna in auge il vecchio detto: “Donne al volante pericolo costante”? O invece si deve parlare in questo caso, con un certo imbarazzo, di “pari opportunità”?
Ecco i numeri.
In Italia i guidatori maschi di autovetture , secondo i dati ANIA più recenti (2015), sono 14.102.303 , cioè una percentuale del 57% sul totale. Hanno causato 797.056 incidenti stradali, con una frequenza sinistri del 5,65 %. Le donne sono 9.131.531, hanno provocato 539.136 incidenti con una frequenza sinistri che ormai ha superato quella degli uomini: 5,90%. Il web magazine www.viapo20.it sottolinea che dal punto di vista numerico la differenza è dello 0,25, mentre la differenza reale è del 4,5%. La svolta è in atto da diversi anni.
Ecco la Tabella del sorpasso (Fonte statistica annuale RCA ANIA)
I PRECEDENTI
Il confronto al volante fra uomini e donne ha una lunga storia. Nel numero di Aprile 1991, sulla copertina del periodico dell’ACI, “L’Automobile”, comparve il vistoso titolo: “RCA EFFETTO DONNA”. Il sommario diceva:” Le statistiche dimostrano che gli uomini hanno più incidenti del “sesso debole”. E le assicurazioni stanno pensando di far pagare di meno le donne. All’estero già lo fanno. In Francia, dove la percentuale di incidenti è simile alla nostra, hanno uno sconto medio del 14 per cento”.
All’interno, il giornalista Gianni Franceschi, spiegava: “Sul totale di 227.464 incidenti stradali verbalizzati nel corso del 1989, ben 190.471 sono stati provocati da uomini e solo 36.723 da donne”. Pertanto “10 uomini su 1.000 sono responsabili di incidenti stradali, contro il 7 scarso per 1.000 delle donne”. Ancora più favorevole al gentil sesso il rapporto patente/incidente stradale che scendeva al 3,67 per mille nelle donne, restando pressoché invariato (9,53 per mille) negli uomini”.
L’argomento ebbe una vastissima eco e provocò un dibattito molto acceso su tutti i media italiani, fra quanti sostenevano che le donne avevano una frequenza sinistri più bassa solamente perché guidavano meno, e quanti affermavano che erano invece più prudenti e addirittura più capaci degli uomini. Fatto sta che in Italia e in altri Paesi europei fu messa in cantiere una tariffa assicurativa RCA più bassa per le automobiliste.
Da allora molte cose sono cambiate e gli incidenti stradali sono positivamente diminuiti, ma si è verificata una significativa inversione di tendenza, tanto che dal 21 dicembre 2012 la Unione Europea ha stabilito che il sesso non può più essere un fattore da prendere in considerazione per stabilire la tariffa di assicurazione RCA sulle auto. Anche in quella occasione se ne discusse fra favorevoli e contrari, sia pure con minore animosità. Tuttavia nessuno riteneva che le donne avrebbero completato una sorta di poco virtuosa “lunga marcia”, superando addirittura gli uomini nell’incidentalità stradale, come ha rilevato il web magazine www.viapo20.com.
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