“Sta fermentando una nuova crisi finanziaria”. A scriverlo è la bibbia quotidiana dell’economia mondiale, il Wall Street Journal, attraverso una analisi in cui equipara gli strumenti finanziari che innescarono la crisi finanziaria nel 2007 alle cosiddette “cripto-valute”, come i bitcoin e i prestatori peer-to-peer (una forma di credito personale tra soggetti privati su piattaforme web). “Quello che i risparmiatori pensavano nel 2007 era che il denaro fosse diventato semplicemente credito e ciò finì per fare rapidamente a pezzi il mercato finanziario Usa e l’intero sistema bancario mondiale” scrive il WSJ. Una situazione analoga a quella creata oggi dalle monte virtuali, che pur hanno un mercato ancora relativamente contenuto ma che sono più rischiose delle alternative alla moneta del 2007. “Basta un banale disaccordo tra aspettative e realtà per intaccare i risparmi” scrive il Journal, che aggiunge come questo disaccordo sia “già in atto”. Dall’inizio dell’anno il valore dei Bitcoin è passato da 1.000 a 3.000 dollari.
Fonte: Libero
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