Il mondo RCA: osservatori, tecnologia e giurisprudenza - Il Broker.it

Il mondo RCA: osservatori, tecnologia e giurisprudenza

All’interno della 7^ edizione dell’Osservatorio Assinext è riportata un’analisi condotta dall’Istituto avente come campione di cinquemila italiani, internauti e maggiorenni, intestatari almeno di un contratto RC Auto.
I risultati restituiscono un’immagine di fedeltà alle proprie assicurazioni, infatti il 74% degli intervistati ha dichiarato di possedere una polizza tradizionale, che sembrerebbe fornire più affidabilità e trasparenza oltre che una maggiore certezza della convenienza economica; mentre il 22% ha optato per una copertura diretta. Solo il 4% ha contratto entrambe le tipologie di copertura.
Nella scelta dell’assicuratore al quale affidare il proprio rischio entrano in gioco oltre ai fattori classici quali prezzo, sconto e incentivi ma anche il consiglio fornito dall’amico o parente. Inoltre emerge un aspetto che potrebbe essere irrilevante ma che può influire anch’esso sulla scelta finale, ovvero la notorietà del marchio al quale trasferire il proprio rischio.
Connesso alla componente del risparmio, ormai elemento principale di approvazione o diniego di un offerta non solo assicurativa, le compagnie hanno voluto, ormai da anni, inserire dei dispositivi elettronici in grado di monitorare e “gestire” la vettura, le c.d scatole nere.
In Italia, la maggior parte di questi presidi sono installati su veicoli assicurati UnipolSai che ha da poco diffuso i dati raccolti e consolidati nel corso del 2014.

Tempo (h); Velocità (km/h)
Tempo (h); Velocità (km/h)

Velocità (km/h)
Velocità (km/h)

 
 
 
 
 
 
 
 
Il primo grafico mostra i dati relativi alle vetture in uso a privati, mentre il secondo quello relativo alle vetture aziendali.
In quest’ottica è interessante notare come scatola neraArval, gestore di una flotta di 150.000 mezzi, installerà a partire da gennaio 2016 la scatola nera su tutti i suoi veicoli. Il dispositivo, che verrà tarato compatibilmente con le disposizioni di legge, verrà installato e spento con la possibilità per l’operatore di attivarlo e utilizzarlo.
Anche le case costruttrici non sono indifferenti a questi dispositivi tanto che Volvo Truck ha annunciato che in futuro potremo vedere degli “smartphone su ruote” in grado di prenotare autonomamente le manutenzioni e “prevedere” possibili guasti per limitare il fermo macchina.
Questo tema è molto attuale e delicato, infatti basti immaginare un’azienda che effettua trasporti che si trova a dover tenere fermo un mezzo per una riparazione. Dal punto di vista assicurativo è sempre stato un argomento di dibattito e di “lite” tra assicuratore e assicurato tanto che si possono trovare molte sentenze in merito.
Una corrente di pensiero, avvalorata dalla sentenza n.13215  del 26/06/15  Cassazionediritto_civile1_2 Civile Sez. III, definisce “Il c.d. “danno da fermo tecnico”, patito dal proprietario di un autoveicolo a causa della impossibilità di utilizzarlo durante il tempo necessario alla sua riparazione, può essere liquidato anche in assenza di una prova specifica, rilevando a tal fine la sola circostanza che il danneggiato sia stato privato del veicolo per un certo tempo, anche a prescindere dall’uso effettivo a cui esso è destinato”.
Federico Savoca.

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