Eccoci tornati all’appuntamento con la rubrica “Il mondo RCA”.
Come promesso in questa uscita parleremo di uno dei classici in ambito dei sinistri stradali, ovvero il tamponamento. Non ci soffermeremo propriamente sull’evento, ma lo utilizzeremo come filo conduttore per cominciare ad entrare nell’ottica della gestione di un sinistro.
La responsabilità, come precisa l’articolo 2054 del C.C. si presume ripartita equamente tra le parti salvo dimostrazione del contrario. In questo caso, e per facilitare l’apprendimento, poniamo che non ci siano complicazioni e quindi la “colpa” sia interamente attribuibile al veicolo che ha urtato quello che lo precedeva.
Immaginiamo una classica strada di città, semaforo giallo e la macchina davanti si ferma di colpo. L’urto è, purtroppo, inevitabile.
A questo punto è necessario compilare la Constatazione Amichevole d’Incidente, che di seguito indicheremo CAI, che serve per la denuncia, gestione e liquidazione danno. Questo documento riveste un ruolo fondamentale nell’iter di un sinistro, infatti un’errata compilazione, può pregiudicare o diminuire il risarcimento. Vedremo in seguito le varie casistiche possibili.
La grafica propone un modello CAI suddiviso in aree:
Particolare attenzione va posta su alcuni dati senza i quali non è possibile procedere alla richiesta di risarcimento danni:
- Data e luogo dell’evento
- Targa, Compagnia di assicurazione dell’assicurato e della controparte
- Dinamica del sinistro
Ma torniamo all’esempio; compilata la CAI e sottoscritta da entrambi, dettaglio non da trascurare come vedremo nelle prossime uscite, il conducente che ha ragione si trova con la macchina danneggiata ed un documento nel quale l’altra parte si è assunta la colpa dell’incidente.
Con l’avvento della Convenzione tra gli Assicuratori per il Risarcimento Diretto, che ha iniziato a produrre i suoi effetti per i sinistri avvenuti dal 1° febbraio 2007, lo stesso danneggiato rivolgerà le sue richieste al proprio assicuratore che, dopo aver incaricato un perito e valutato il danno, gli risarcirà il danno patito.
Consegnata la CAI al proprio assicuratore, lo stesso provvede a incaricare un perito che visionerà la vettura danneggiata e stimerà il danno. Questo passaggio è fondamentale in quanto, qualora venisse trovato un accordo, potrebbe portare alla definizione diretta del sinistro. Alcuni fiduciari, infatti, hanno la possibilità di liquidare direttamente i sinistri entro certi limiti di importo.
In altri casi, invece, il perito non ha questa facoltà e una volta fotografato il danno dovrà stilare una relazione accurata di quanto visto.
La perizia vera e propria si presenta come un preventivo di riparazione, arricchito di alcuni dati quali franchigia per la tipologia di sinistro, valore commerciale del mezzo al momento dell’evento ed eventuali osservazioni sui danni o sulla dinamica.
A questo punto il perito, trasferisce la pratica al liquidatore che effettua un controllo sulla documentazione ricevuta e propone un’offerta risarcitoria. Qualora non fosse in possesso della fattura di riparazione stimerà il danno, sulla base della perizia, e invierà un primo pagamento che l’assicurato potrà trattenere a titolo d’acconto. Successivamente lo stesso dovrà produrre fattura di riparazione per l’eventuale saldo.
In questo momento si può considerare chiuso il sinistro.
Nella prossime uscite parleremo proprio della c.d. convenzione CARD, che ha rivoluzionato il mondo dell’auto soprattutto in ambito della gestione dei sinistri. Lo faremo attraverso un’uscita speciale dedicata alla CARD dal punto di vista normativo, con una rapida visione dei punti cardine.
In seguito avremo il piacere di intervistare la Responsabile del ufficio sinistri auto della Willis, Marina Alessio, che ci testimonierà il passaggio dalla gestione pre-CARD a quella attuale, nonché una visione esperta della gestione di un sinistro.
Auguriamo a tutti una buona e serena Pasqua.
Federico Savoca.
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