Il mondo RCA: Dematerializzazione Attestato di Rischio - Il Broker.it

Il mondo RCA: Dematerializzazione Attestato di Rischio

Uscita speciale della rubrica “Il mondo RCA” che ritorna su un argomento trattato in precedenza per informarvi sulle novità che a breve stravolgeranno il mercato dell’assicurazione obbligatoria.
Vi ricordate quel documento che arriva con l’avvicinarsi della scadenza della polizza che riporta la tabella con la specifica dei sinistri causati e con l’indicazione della CU?
Bene, dimenticatelo perché nel giro di qualche mese non esisterà più.
La dematerializzazione entrerà in vigore con i contratti in scadenza dal 1° luglio 2015 e quindi, entro 30 giorni prima della scadenza ovvero il 30 giugno, le imprese dovranno alimentare la Banca Dati con tutti i corrispondenti attestati di rischio. Quanto a quelli degli altri contratti, scaduti precedentemente o in scadenza, dovranno essere inseriti entro il 31 ottobre 2015.
Il processo di dematerializzazione si compone principalmente di due fasi: la prima di natura puramente burocratica e documentale; la seconda, invece, prevede un’analisi dell’inserimento nella Banca Dati e dei contenuti dell’attestato di rischio per uniformarlo con la normativa dell’UE.
Nell’ottica di realizzazione della prima parte IVASS, dopo aver affidato la gestione della Banca Dati attestati all’ANIA regolata da un’apposita convenzione, provvederà a emanare due Provvedimenti per la definizione delle procedure di inserimento e consultazione dell’archivio. Inoltre verranno definiti i criteri per individuare la CU. Ultimo passaggio, forse il più radicale tra tutti, è la modifica strutturale dell’attestazione sullo stato di rischio.
Il cambiamento forse più “palpabile” da parte degli assicurati si configura nell’acquisizione automatica delle imprese dell’attestato di rischio direttamente dal database. Con questa radicale modifica il documento, oltre ad essere costantemente aggiornato, sarà reale e non modificabile. L’intento della dematerializzazione è anche quello di contrastare il fenomeno delle manomissioni dell’attestato di rischio che sta diventando una piaga sempre più complessa da estirpare.
Ma le novità non finiscono qui, infatti il documento che riassume la “storia” dell’assicurato si arricchisce con l’indicazione della tipologia del danno liquidato (persone, cose, misto). In quest’ottica il lettore/assicurato avrà chiara la sua situazione assicurativa potendo apprendere che tipo di sinistri ha causato e di che entità anche al fine di provvedere ad un eventuale riscatto.
Per chi avesse piacere di approfondire l’argomentosono disponibili, cliccando qui, delle slides pubblicate dall’IVASS che trattano il tema.
Federico Savoca.
Fonte:IVASS

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