Abbiamo avuto il piacere di incontrare Carlo Francesco Dettori negli scorsi giorni e abbiamo piacevolmente chiacchierato con lui su Insurzine, su Insurance Arena e tanto altro. Vi invitiamo alla piacevole lettura dell’intervista.
Chi è veramente, oltre il lavoro, Carlo Francesco Dettori?
Sono un uomo un po’ originale, così mi dicono. Fin da piccolo immaginavo invenzioni per la vita quotidiana, cose che negli anni 80’ non c’erano ancora. Tuttavia ricordo che non trovai mai un buon approdo (delle mie idee) quando le proponevo in famiglia. La mia indole curiosa nell’osservare il presente, mi portava quasi sempre a sviluppare soluzioni possibili per migliorare la vita di tutti i giorni. Ho ancora alcune pagine nelle quali trascrivevo le mie idee. Se ci ripenso sorrido con simpatia pensando alle discussioni fatte con mio padre circa queste presunte invenzioni, molte delle quali, tuttavia presero forma fuori da casa Dettori.
Sono appassionato di escursioni in alta montagna che cerco sempre di organizzare gite finalizzate a conquistare sempre vette altissime o rifugi sfidanti. Il senso di libertà che provo osservando il mondo dall’alto dopo aver conquistato il punto più alto con le mie sole forze fisiche e mentali mi danno una emozione indescrivibile unita alla bellezza che si osserva nella contemplazione dei panorami dolomitici.
Ho due genitori molto importanti nella mia vita e posso affermare che nella età matura sono diventati presenze determinanti per rafforzare uno dei principali punti di riferimento che per me sono insuperabili. Famiglia, amore, lavoro.
Mia figlia è la passione più grande. Tento di essere un buon padre conciliando tutte le esigenze e necessità che mi ruotano attorno. Vorrei avere più tempo per lei e per le persone che mi sono care, tuttavia ho dovuto constatare che l’era digitale, almeno per ora, non ci ha ancora regalato tempo per coltivare meglio la vita privata. C’è come una frenesia da codice binario che ha intaccato le nostre vite e che ci induce a correre sempre più in fretta.
Molti mi dicono che sono un accentratore anche se sono ben consapevole dell’importanza della delega. Non sono molto d’accordo con questa critica; la verità è che non è per nulla facile delegare qualcosa di determinante.
Se hai dei pillars che deleghi a qualcuno e sbagli soci o dipendenti, il tuo progetto o la tua azienda faranno sicuramente una brutta fine. Nello stesso tempo se si pensa di fare tutto da soli il proprio sogno non ha speranza perché oggi come oggi è tutto molto complesso e ultra specialistico. Io penso di me stesso che con le persone giuste si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Una famiglia felice, un lavoro appagante, una attività imprenditoriale di successo.
Veramente chi ha avuto l’idea di Insurance-Arena.COM e soprattutto chi sono, se si possono dire, i suoi compagni di viaggio?
L’idea è nata almeno dieci anni fa ma ha preso corpo nel 2013 quando è uscita la legge 221 che liberalizza le collaborazioni tra intermediari.
Sono stato agente di assicurazioni monomandatario per la Minerva, poi pluri con Zurich ed infine broker. Ho vissuto tutte le epoche che si sono susseguite dal 1986 e mi sono fatto una idea precisa del mercato, per cui quando ne ho avuto l’opportunità, ho voluto creare qualcosa che attraverso la digitalizzazione dei processi, permettesse agli intermediari di essere competitivi in ogni situazione e attraverso qualsiasi crisi o trasformazione del mercato.
Ho quindi cercato dei soci che mi aiutassero a mettere a terra l’idea e dapprima ho coagulato un nucleo fondante con competenze differenziate nell’area logico matematica/statistica (Simone D’Agostino), poi un esperto di comunicazione e formazione manageriale (Giampaolo Rossi) ed infine un esperto di amministrazione finanza e controllo (Giuseppe Manchisi). In un secondo momento dopo aver realizzato la prima versione 1.0 ho fatto entrare tre nuovi soci. Orazio Rossi (Top manager d’impresa), Antonio Procopio (Esperto in digital marketing e CSO) Bejie Consulting (Software house).
Competenze multidisciplinari essenziali per potersi confrontare ogni giorno e migliorare la piattaforma, il marketing, la comunicazione e la gestione aziendale in un contesto italiano fortemente caratterizzato da una bassa cultura digitale e da molti anni nel ciclone della trasformazione regolamentare, distributiva e digitale.
Perché un intermediario dovrebbe usare Insurance-Arena?
Ogni intermediario a livello globale ha necessità di cooperare, succede in tutto il mondo. Il mercato italiano è caratterizzato da una offerta concentrata in pochi gruppi assicurativi e non è facile per un intermediario e talvolta neppure utile aprire nuovi mandati e nuove collaborazioni con altre compagnie. La vera forza per raggiungere il potenziale del 100% dell’offerta del mercato è solo attraverso altri intermediari.
La loro attività va polarizzandosi sempre più tra offerenti e richiedenti.
La piattaforma mette in contatto grossisti e richiedenti affinché possano trovare il miglior collocamento dei rischi per favorire i clienti e non perdere mercato.
Il marketplace supporta attraverso il suo motore tutto il processo di ricerca di partner adatti alle proprie esigenze e offre una piattaforma per il collocamento dei rischi, il tutto integrato in una suite come messaggistica, notifiche, vetrina prodotti b2b b2c, sito web, feedback.
In poche parole possiamo sintetizzare con uno slogan che vale più di mille descrizioni tecniche:
“Cerchi una polizza che possa soddisfare al meglio il tuo cliente? Viene a vedere chi te la può offrire”
La cosa veramente innovativa è che per colmare questo gap non c’è un solo grossista o alcuni grossisti ma tutti possono cooperare nell’arena collaborativa con il giusto ruolo attraverso il quale ciascun intermediario può rappresentare la migliore soluzione per l’altro.
So che sei anche fondatore del blog insurtech che sta diventando importante “faro” per gli intermediari sulla tecnologia, come mai questa nuova avventura?
Dopo anni di intensissimo lavoro per lanciare insurance-arena.com mi sono accorto che in Italia non c’era un vero magazine che fosse specializzato nell’analisi e diffusione della cultura digitale legata al mondo assicurativo per cui ho pensato che fosse una bella occasione dapprima realizzare un blog e poi un magazine che potesse veicolare in modo innovativo tutto quello che ha a che fare con la trasformazione digitale Insurtech.
Ho creato quindi www.insurZine.com. Oggi possiamo felicemente confutare dati molto incoraggianti grazie al prezioso contributo di Andrea Turco nostro instancabile collaboratore e prossimo Direttore.
Quale è il vostro obiettivo?
Abbiamo da anni riscontri molto positivi dagli intermediari iscritti e sembra quasi che la piattaforma sia la risposta perfetta al bisogno di collaborazione tra intermediari ed il modo migliore per il collocamento dei rischi, tuttavia sappiamo che abbiamo ancora altra strada da fare e per intercettare i medi e grandi grossisti dobbiamo mettere a punto alcune caratteristiche che miglioreranno l’esperienza utente ed i flussi.
Nel secondo semestre del 2017 verranno realizzate significative implementazioni tra le quali la più importante sarà l’internazionalizzazione che porterà la piattaforma in altri paesi UE immaginando un grande opportunità sovranazionale per gli intermediari italiani uniti a quelli di altri paesi.
Si tratta di sprints molto impegnativi a livello di business intelligence, business design, UI UX, codice. Contiamo di riuscirci con due assi nella manica. Due nuove risorse in casa Beije Consulting (nostra socia); Mirko Pierno e Miquel Sigari. Vogliamo raggiungere in italia 5.000 iscritti e per questo chiediamo la collaborazione delle grandi organizzazioni di rappresentanza di agenti, broker e intermediari iscritti in “E”. Soltanto con i grandi numeri la ricaduta positiva degli effetti di quella che io chiamo “intelligenza collaborativa condivisa” potranno dare i frutti sperati a tutta la filiera.
Vi invito alla lettura della mia precedente intervista su insurZine con qualche insight della piattaforma:
https://insurzine.com/insurtech-intervista-dettori-insurance-arena-intermediari-invincibili/
Ringraziamo Carlo Francesco Dettori e speriamo di averlo presto nostro ospite.
La redazione
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