Sono passati quasi due mesi dal referendum che ha visto trionfare chi voleva il Regno Unito fuori dall’Unione Europea, ma sembra che non siano ancora realmente qualificabili gli effetti di questa decisione.
In parte, in realtà, i primi segnali di “caduta” ci sono stati, basta guardare il crollo del valore della sterlina che ha perso il 13% nei confronti del dollaro. L’uscita dall’Europa non porta solo conseguenze puramente finanziarie, ma significa anche il blocco dei fondi comunitari.
Ecco perché il ministro del Tesoro Philip Hammond ha deciso di correre ai ripari creando un fondo per continuare a finanziare i progetti nei settori dell’agricoltura, nelle infrastrutture e nel campo scentifico anche nell’ipotesi dell’uscita dall’Unione prima del 2020.
Uscita che però non sembra essere così imminente, infatti il primo ministro Theresa May non ha ancora avviato i due anni di negoziati previsti dall’articolo 50 del Trattato UE.
Nei prossimi giorni, quando verranno resi noti i dati su inflazione vendite al dettaglio e disoccupazione, si potranno avere risultati più significativi degli effetti di Brexit.
Federico Savoca.

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