Domanda: Gentile Avvocato volevo sapere se i miei fratelli possono ottenere l’indennità diaccompagnamento di mio padre ormai deceduto, del quale soltanto io mi sono occupata fino allasua morte. Grazie Tiziana S.
Risposta: Gentile Signora, Le segnalo la sentenza n. 1323/2016 della Corte di Cassazione chefa proprio al caso Suo.La Suprema Corte ha stabilito che la pensione di invalidità e l’accompagnamento si trasmettonoanche all’erede che non si sia preso cura del soggetto deceduto. Nella fattispecie, in primo grado, era stata accolta la domanda proposta dalla figlia erede di unadonna invalida che aveva chiesto la devoluzione dell’indennità di accompagnamento pagatodalla Prefettura per la madre, in quanto unica tra i figli ad assistere la donna fino alla morte. Suo fratello, coerede, ha impugnato il provvedimento lamentando la lesione del proprio dirittosu dette somme. La Suprema Corte ha accolto le motivazioni di quest’ultimo. Per meglio comprendere la pronuncia, va evidenziato che il diritto alle prestazioni assistenziali afavore degli invalidi civili sorge in forza della domanda amministrativa e della sussistenza deirequisiti sanitari e /o redittuali previsti dalla legge.Tale diritto appartiene, dunque, al patrimonio del titolare – a prescindere dalla circostanza diessere stato accertato in sede amministrativa o giudiziale – e si trasmette per successione anchese l’avente diritto muore prima che ne vengano accertati i presupposti.Ne consegue che se le prestazioni sono liquidate agli eredi dell’interessato, la situazione che siprospetta non è di assistenza sociale obbligatoria ma successoria, ditalchè anche se gli eredi nonhanno assistito realmente il de cuius, non può ravvisarsi nei loro confronti un arricchimentosenza causa, essendo gli stessi titolari del diritto alla quota dell’indennità di accompagnamento.La Cassazione ha, pertanto, ritenuto che i ratei dell’indennità di accompagnamento dell’invalidodebbano essere divisi in parti uguali tra tutti gli eredi, non rilevando il fatto che solo uno di essisi sia effettivamente dedicato all’assistenza del de cuius.Il ricorso dell’erede estromesso per non aver assistito l’invalido è stato, dunque, accolto.Avuto, dunque, riguardo alla sentenza della Suprema Corte, anche i suoi fratelli, in quantocoeredi, hanno diritto di ottenere l’indennità di accompagnamento spettante a vostro padre, purnon essendosi dedicati alla cura ed all’assistenza dello stesso.
Avv. Patricia Russo
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