Agenti e subagenti: basso attaccamento e fedeltà verso la compagnia.  - Il Broker.it

Agenti e subagenti: basso attaccamento e fedeltà verso la compagnia. 

Ieri è uscito il report di Nicola Ronchetti, director di Gfk, precisamente la seconda edizione dell’Insurance Agent Monitor, l’Osservatorio del mondo degli agenti e sub agenti assicurativi italiani (basato su un sondaggio effettuato interpellando più di 5.617 agenti delle prime 11 compagnie assicurative italiane: Allianz , Axa , Aviva, Cattolica, Generali , Groupama, Reale Mutua, Sara, Vittoria Assicurazioni , Unipol Sai e Zurich) che rappresenta l’unica analisi strutturata in Italia di questo mercato. 
Dallo studio emergono alcuni spunti interessanti. Proprio a partire dalla digitalizzazione. «Il digitale amico, quello che riduce il tempo dedicato alla gestione delle pratiche burocratiche, è assente in agenzia», rileva Ronchetti.
Noi ci siamo invece soffermati su un altro dato che ci ha molto colpito e che è emerso:

cioè i motivi di soddisfazione degli agenti. Il risultato più basso è la fedeltà e attaccamento alla compagnia. Siccome si sono suddivisi gli agenti, usando una metafora calcistica, in attaccanti, difensori e centrocampisti, anche noi usiamo tale metafora e, dal sondaggio emerge chiaramente che gli agenti non sono “attaccati alla maglia”. 
Ci viene spontanea una provocazione, ma non si è sempre detto che i meno attaccati alla maglia erano i broker? Ovviamente è una provocazione visto che i broker per normativa non possono essere attaccati a nessuna maglia, ma chi lavora in questo mondo sa bene cosa intendiamo.
È evidente che per gli intermediari, agenti e subagenti, al primo posto ci sono le provvigioni e gli incentivi. La nostra riflessione è una sola: si pensa ancora che gli agenti siano una rete stabile per le compagnie? Soprattutto come mai c’è un calo così evidente? 
Se questi sono i dati bisogna forse riflettere del perché all’ultimo posto della soddisfazione di una rete ci sia la fedeltà e l’attaccamento.
Tutti gli altri dati evidenziati nell’osservatorio, a nostro avviso, sono assolutamente la palissiana per chi collabora, vive e lavora ogni giorno a contatto con gli intermediari medesimi.
Ci sarebbero molte altre riflessioni da fare e per questo lanceremo un sondaggio nelle prossime settimane con domande ancora più dirette e, ovviamente, a tutta la nostra platea di lettori.
La redazione

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