Ben ritrovati a tutti i lettori! Oggi inizierei subito con la notizia della UnipolSai che ha deciso di non iscriversi più all’ANIA. Ricordiamo che questo era già successo, forse facendo meno rumore, a Intesa San Paolo Vita all’inizio del 2013. E’ da evidenziare che se il divorzio persisterà ci sono sul tavolo due importanti tasselli: uno di natura pratica, basti pensare alle “banche dati”. Innanzitutto quello dei rinnovi contrattuali, sui quali però Cimbri si è già espresso garantendo ai lavoratori del gruppo l’applicazione del contratto nazionale collettivo di lavoro. Nel campo degli agenti ci sarà poi da chiarire chi sarà, dopo l’eventuale uscita del gruppo bolognese dall’associazione degli assicuratori, il sostituto di Franco Ellena, direttore generale Unipol Assicurazioni che è l’attuale presidente della commissione distribuzione Ania. È l’uomo che sta trattando con gli agenti la questione del rinnovo contrattuale (ormai arenatosi), ma anche il grave problema del fondo di categoria degli agenti assicurativi.
Una situazione delicata, ma forse dettata dalla prerogativa di UnipolSai di fare pressione sulla nuova governance di ANIA che, sperano, sia, nel prossimo futuro, più vicina al Governo e con un esecutivo “ristretto”. Staremo a vedere!
Altro argomento spinoso di questa ultima settimana è sicuramente il caso Am Trust Europe Limited, Trust Risk Italia s.r.l. e Trust Risk Group S.p.A. Cerchiamo di fare chiarezza:
1) Am Trust Europe Limited ha deciso di sciogliere il contratto – 11 anni prima rispetto agli accordi – per gravi irregolarità contrattuali con Trust Risk Group SpA.
2) Il giorno dopo sono usciti dei comunicati stampa dove si diceva apertamente che la Compagnia internazionale era insolvente e avrebbe lasciato i suoi assicurati, passatemi il termine, in braghe di tela.
3) IVASS, proprio ieri, ha pubblicato un comunicato stampa dove si dice espressamente che sta monitorando la situazione insieme all’authority inglese e che ogni premio da versare, sinistro, problema o domanda dei clienti della Am Trust Europe Limited, deve essere fatto direttamente alla Compagnia.
Quello che sta a cuore al blog e al sottoscritto sono sicuramente gli interessi dei Clienti che devono essere tutelati al meglio e, al momento, mi sembra che tutto ciò stia avvenendo perfettamente e, per la prima volta, sinceramente, mi sento di poter dire che IVASS ha reagito velocemente, tranquillizzando il mercato. Per leggere comunicato stampa cliccare qui –> Comunicato IVASS
Ci sono ulteriori due argomenti che mi stanno decisamente molto a cuore, uno è il TFR in busta paga e il suo aumento spropositato delle tasse riferite a questa voce importante sia nel futuro che nel presente dei lavoratori. Sinceramente sono un po’ stanco di annunci e di basare le proprie riflessioni su chiacchiere o valutazioni. Aspetterò legge certa e ferma e poi dirò la mia. Dovremmo smetterla di fare sempre e solo annunci e parlare di leggi che non sono state ne’ scritte, ne’ approvate.
Comunque, altro argomento che mi sta a cuore è il calo delle vendite RCA nelle Agenzie. Proprio oggi è uscito un interessante articolo su Plus24 de Il Sole 24 Ore dove si evince molto chiaramente che il combined ratio e bilanci delle Compagnie sono in netto miglioramento mentre, non accenna a riprendersi, il business degli agenti assicurativi. Lo evidenzia anche l’indagine di Innovation Team – società fondata dell’Amico Enea Dallaglio – dal titolo «Il cambiamento dell’intermediazione assicurativa e il punto di vista degli agenti» che fotografa il settore a fine 2013.
La crisi delle agenzie si è acuita nell’ultimo anno in analisi soprattutto a causa della contrazione della raccolta auto, che produce non solo una diminuzione degli incassi d’agenzia ma anche un aumento dei costi causato dall’allungamento dei tempi di trattativa per il rinnovo. Così l’utile medio dell’agenzia per singola polizza auto intermediata è sceso a 3,7 euro. La redditività media, in un mercato ancora dominato dall’Rc auto, crolla di conseguenza dai 76mila euro del 2012 ai 71mila euro del 2013, con un calo del 6,6%. Un’agenzia sostiene in media costi pari a 229mila euro, mentre i ricavi sono scesi a 300mila euro (304mila nel 2012). Va al di sotto delle 13mila unità anche il numero delle agenzie. Secondo i dati rielaborati utilizzando i numeri ricavati dai siti delle compagnie, in Italia alla fine dello scorso anno le agenzie erano 12.993 (con un calo del 3% rispetto alle 13.402 del 2012). Dal 2008 a oggi il sistema distributivo ha perso 2.500 agenzie (pari a un calo del 16%).
In uno scenario in caduta libera tiene il plurimandato. «Nonostante la riduzione del numero di agenzie plurimandatarie (scese a 2.990 unità) – spiega Fabio Orsi, manager di Innovation Team – a fine 2013 il plurimandato rappresenta in termini numerici il 23% del contesto agenziale italiano: il dato più alto di sempre.
Lo studio fa anche il punto sulle collaborazioni a poco meno di due anni dalla possibilità di realizzare accordi con altri intermediari iscritti al Rui (Registo unico degli intermediari). Le collaborazioni riguardano circa il 60% delle agenzie. Più nel dettaglio il 29,7% di chi “collabora” ha realizzato accordi con altri agenti, il 46,3% lavora con broker mentre il 16,6% delle agenzie ha in corso accordi con gli iscritti alla lettera E del Rui.
Considerando plurimandato e collaborazioni dunque ormai meno del 30% delle agenzie è effettivamente monomandatario.
La domanda è sempre la stessa che mi faccio ormai da anni: Esisteranno ancora gli agenti assicurativi o si dovrà parlare di Professionisti del mondo assicurativo senza dover fare distinzioni tra agenti plurimandatari, monomandatari e broker?
Infine volevo fare i miei più sentiti auguri a Marco Maraccani che da alcuni giorni fa parte del Board di AEC Master Broker. Un sincero augurio di fare molto bene e, all’Amico Fabrizio Callarà, i complimenti per vedere sempre oltre ed investire in risorse nella sua creatura: Gruppo AEC SpA.
Vi auguro uno splendido week end.
Mirko Odepemko
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