Indagine Capco: Gli italiani pronti a fornire più dati per avere prodotti assicurativi migliori
È la principale evidenza dell’indagine di Capco tra chi oggi detiene almeno una polizza assicurativa. In cambio della disponibilità a condividere dati, ci si attendono soprattutto premi più economici e servizi più personalizzati. Il rapporto qualità-prezzo è il fattore più importante quando si acquista una polizza. Gli intermediari professionali restano il canale preferito per l’acquisto dei servizi assicurativi
Accolgono con favore l’innovazione digitale, sono attratti dalla personalizzazione delle polizze e disposti a condividere con le compagnie assicurative dati personali aggiuntivi in cambio di servizi migliori e benefici concreti. Sono i principali orientamenti degli italiani sull’assicurazione emersi da un’indagine di Capco, società che opera a livello globale nella consulenza tecnologica e manageriale, focalizzata nell’industria dei servizi finanziari.
La ricerca, condotta su un campione di mille italiani tra 18 e 65 anni detentori di almeno una polizza assicurativa, è parte di un progetto più esteso che, oltre all’Italia, ha coinvolto 13 Paesi nel mondo (clicca qui per scaricare la ricerca).
La disponibilità a fornire dati aggiuntivi personali è elevata (88%) ed è finalizzata a ottenere vantaggi concreti. Premi più economici (42%) e servizi più personalizzati (34%) guidano la classifica dei benefici attesi, ben al di sopra di una migliore gestione dei sinistri (36%).
Il 70% desidera fortemente o preferirebbe prodotti più personalizzati ma si arriva al 77% per i detentori dei prodotti di risparmio a più lungo termine, al 75% per le polizze salute e al 73% per le polizze vita.
Il metodo preferito per condividere dati aggiuntivi è attraverso l’installazione di una scatola nera nel veicolo (41%), seguita da un dispositivo intelligente in casa (31%) e da smartwatch/dispositivi wireless (27%).
Il fattore decisionale nell’acquisto di una polizza assicurativa resta, di gran lunga, il rapporto qualità-prezzo (58% del campione), nettamente al di sopra di altri fattori come la capacità dell’offerta assicurativa di soddisfare le proprie esigenze (37%) e la fiducia nel marchio (34%).
Meno nette sono le risposte quando si tratta di scelta dell’assicuratore. Percentuali simili, tra i fattori principali, sono attribuite a velocità dei servizi (42%), ambito della copertura (40%) e reputazione della compagnia assicurativa (35%). Sostenibilità della compagnia e credenziali ESG sono considerate un importante fattore decisionale solo dal 10%.
Il 65% del campione si considera ben informato sulla gamma di prodotti assicurativi oggi disponibili. Con oltre un terzo (35%) dei rispondenti che si dichiara incerto (24%) o poco informato (11%).
Il canale preferito per l’acquisto di una polizza restano gli agenti (60%). Percentuali minori si registrano per l’acquisto autonomo (25%) o attraverso terzi (15%).
Le richieste di risarcimento, in caso di sinistro, si fanno prevalentemente di persona (50%).
Infine, i detentori di dispositivi mobili e app assicurative li usano per monitorare la gestione delle polizze (86%), l’aggiornamento delle informazioni personali (80%) e i rinnovi (74%).
Lance Levy, CEO di Capco, ha dichiarato: “La nostra indagine rivela che nel mercato assicurativo italiano gli assicurati preferiscono acquistare le polizze dagli intermediari professionali e concentrarsi sul rapporto qualità-prezzo. Per raggiungere questo obiettivo, la maggior parte è disposta a condividere dati personali considerati funzionali a ottenere una gamma di prodotti e servizi più personalizzati. Catturare questa domanda richiede alle compagnie assicurative di riorientare i modelli operativi investendo in piattaforme digitali moderne, automatizzazione dei processi e gestione dei dati di livello superiore”.
Paolo La Torre, Managing Partner Italia e Insurance Lead di Capco, ha dichiarato: “I risultati indicano che per le compagnie assicurative è diventato necessario investire in digitalizzazione e dati per trasformare i processi, migliorare il rapporto qualità-prezzo dei prodotti, offrire ai clienti un’esperienza molto più fluida e personalizzata. Gli investimenti andrebbero anche indirizzati verso architetture dei dati e soluzioni operative più moderne, in particolare per usare l’IA/IA generativa in modo più efficace e sicuro. Gli investimenti dovrebbero essere finalizzati allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, centrati sul cliente e basati sui dati, da distribuire attraverso nuove partnership e canali”.
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