Tutela della Salute e polizze sanitarie Un sistema non più sostenibile - Il Broker.it

Tutela della Salute e polizze sanitarie Un sistema non più sostenibile

 

Spesa sanitaria Privata in aumento vs Spesa sanitaria Pubblica stabile al 2010, al netto dei provvedimenti per la pandemia di Covid-19

 

L’Italia, per motivi culturali, è il Paese meno assicurato in Europa. Ma qualcosa è cambiato dopo il Covid-19, che ha portato un deciso innalzamento dell’attenzione, da parte di aziende e cittadini italiani, nei confronti della tutela della salute, con un sensibile aumento nella stipulazione di polizze sanitarie.

Aon ha condotto un’analisi sul comparto salute dalla quale è emerso come il numero di persone in possesso di una copertura sanitaria integrativa in Italia nel 2021 sia tra i 17 e i 20 milioni circa, in crescita di circa 4 milioni rispetto al 2017.

Anche i Fondi e le casse di assistenza hanno registrato un incremento importante nel numero degli iscritti (+25%), arrivando a quota 15 milioni nel 2021. E per quanto riguarda il mercato assicurativo, i premi del ramo malattia hanno raggiunto i 3,3 miliardi di euro nel 2021, con un tasso annuo medio di crescita di quasi il 5% dal 2017, decisamente superiore alla media totale del settore. Inoltre, il 70% dei premi è rappresentato dalle polizze collettive per imprese e fondi assicurati.

Questo cambio di tendenza è stato indubbiamente portato da un Sistema Sanitario Pubblico non più in grado di soddisfare le richieste di visite, esami diagnostici e interventi chirurgici con tempistiche accettabili. A cui vanno ad aggiungersi i principali trend demografici in atto da tempo in Italia, come l’allungamento dell’aspettativa di vita e il calo della natalità, che stanno mettendo a dura prova la sostenibilità di un sistema sanitario gravato dal primato di essere la nazione con la popolazione più anziana d’Europa. Secondo dati Eurostat 2021, quasi il 23% degli Italiani, corrispondente a circa 14 milioni di persone, è infatti over 65, di cui circa la metà – 7 milioni – appartiene alla categoria degli over 75.

Non è più possibile non tenere conto degli impatti di tali dinamiche nel nostro Paese, oltreché del contesto inflattivo, dal momento che il combinato disposto di questi due fattori ha generato, e continuerà a farlo, una sempre maggiore pressione sulla redditività delle assicurazioni malattia, che già nel 2021 aveva superato la soglia di sostenibilità. Nei prossimi anni è infatti previsto un ulteriore aumento della spesa sanitaria, sia pubblica che privata, dovuto anche all’inflazione.

Spesa sanitaria che è in progressivo aumento (+3,2%), soprattutto quella privata – out of pocket (proveniente dalle tasche dei cittadini) – o intermediata da fondi, casse sanitarie e polizze assicurative. In merito al mix di prodotti e servizi che compongono la spesa privata, si evidenzia una crescita rilevante di visite mediche/specialistiche e per i servizi diagnostici/ paramedici, a causa dei lunghi tempi di attesa con il Servizio Sanitario Nazionale. La spesa sanitaria pubblica, invece, è rimasta pressoché stabile dal 2010, ad eccezione del periodo pandemico.

Inoltre, il contesto macroeconomico, che è stato investito da rallentamenti e blocchi della supply chain a livello globale, sta portando a degli impatti significativi anche sul livello dei prezzi del comparto sanitario. A sostenere i costi maggiori saranno così le assicurazioni, i fondi e le casse, che si troveranno di fronte ad un incremento del costo medio dei sinistri.

Se si tiene poi conto di un sempre più importante ricorso da parte delle persone agli strumenti di welfare sanitario, la frequenza dei sinistri aumenterà insieme al costo medio delle prestazioni sanitarie. Questo porterà a sua volta ad un aumento dei premi per i cittadini e le imprese per riportare in profitto il ramo e permettere ai player gli investimenti necessari per migliorare la qualità del servizio agli assicurati, con la possibilità per le compagnie assicurative di modificare franchigie e scoperti e utilizzare strumenti di controllo dei costi, come le reti di strutture convenzionate e programmi di prevenzione per anticipare maggiori costi futuri.

Si preannuncia così un periodo di hard market, ovvero di aumento dei premi e diminuzione della capacità di copertura delle assicurazioni, a discapito delle imprese e dei cittadini.

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