RC professionale: Paesi europei ancora distanti dall’uniformità  - Il Broker.it

RC professionale: Paesi europei ancora distanti dall’uniformità 




L’Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi di CGPA Europe evidenzia le differenze nell’applicazione della direttiva sulla distribuzione dei prodotti assicurativi e nell’esito dei contenziosi. CGPA Europe incrementa la banca dati delle principali decisioni giurisprudenziali in materia d’intermediazione assicurativa.


Milano, 20 ottobre – È stato presentato oggi a Milano (Hotel Principe di Savoia) l’Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi di CGPA Europe, compagnia specializzata nell’assicurazione dei rischi di responsabilità civile professionale degli intermediari.


I contenuti della nona edizione dell’Osservatorio

La nona edizione dell’Osservatorio approfondisce temi giuridici rilevanti per gli intermediari: le differenze tra i Paesi nell’applicazione della direttiva europea sulla distribuzione dei prodotti assicurativi; le principali decisioni giurisprudenziali in materia d’intermediazione assicurativa analizzate dalla rete di avvocati di CGPA Europe.

Dall’applicazione della direttiva europea sulla distribuzione dei prodotti assicurativi ci si attendeva un quadro chiaro e omogeneo ma l’analisi dell’Osservatorio ha evidenziato sensibili differenze nella giurisprudenza dei Paesi e, quindi, nell’esito dei contenziosi di RC professionale.

Anche nel 2021, CGPA Europe ha chiesto alla propria rete di avvocati europei di presentare le sentenze più significative sulle richieste di risarcimento avanzate verso gli intermediari assicurativi. Obiettivo: alimentare la banca dati giurisprudenziale e offrire ad agenti e broker uno strumento di conoscenza utile per assumere decisioni professionali e imprenditoriali.

L’analisi delle tendenze si è focalizzata su tre aspetti: i diritti dei terzi nelle richieste di risarcimento; l’onere della prova nel contenzioso della RC professionale; le buone prassi nell’esercizio della professione assicurativa messe in evidenza dalla giurisprudenza.

L’Osservatorio contiene, inoltre, le interviste a cinque ombudsman assicurativi (Germania, Belgio, Regno Unito, Irlanda e Francia) e le informazioni sulla prossima istituzione in Italia e Spagna di organismi per la risoluzione delle controversie assicurative.


La raccolta premi mondiale cresce nel 2022 ma frenerà nel 2023

Come ogni anno, l’Osservatorio riporta i dati sulla demografia europea degli intermediari e sull’andamento del business assicurativo nel mondo. Nonostante le numerose criticità dello scenario economico, il settore assicurativo sta continuando a crescere e si prevede che nel 2022 la raccolta premi globale superi per la prima volta i 7.000 miliardi di dollari, grazie all’onda della ripresa post-pandemica, all’inasprimento dei tassi nel settore danni e alla forte crescita della raccolta nei mercati emergenti.

L’atteso rallentamento della crescita economica mondiale, tuttavia, porterà nel 2023 a una riduzione anche della domanda di assicurazioni e l’inflazione elevata determinerà un aumento del costo dei sinistri, in particolare nel settore Danni.



Nel 2021, la raccolta globale dei premi assicurativi è aumentata del 3,4%. Nel ramo Danni, si prevede una crescita lieve nel 2022 (0,8%) e una più consistente nel 2023 (+2,2%), alimentata dall’inasprimento dei tassi, soprattutto nelle linee commerciali.

Nel settore Vita, i premi globali subiranno una leggera contrazione dello 0,2% nel 2022, in quanto le polizze d’investimento, che rappresentano più di tre quarti della raccolta, risentiranno della volatilità dei mercati finanziari e della riduzione del reddito disponibile. Nel 2023, si prevede un incremento della raccolta dell’1,9% anche per effetto della nuova domanda di prodotti Vita stimolata dalla pandemia.

Gli Stati Uniti restano il principale mercato assicurativo del mondo: insieme con Cina e Giappone, rappresentano quasi il 56% dei premi globali. Da notare che tra 2020 e 2021 Stati Uniti e Giappone hanno perso insieme circa l’1% della quota di mercato a favore di Regno Unito e Francia. Si prevede che nel prossimo futuro, il conflitto in Ucraina stimoli l’ascesa dei mercati emergenti, in particolare dell’India, che sarà uno dei mercati in più rapida crescita al mondo nel prossimo decennio.


Agenti e broker italiani tengono le posizioni

In Italia, gli iscritti al Registro Unico degli Intermediari sono in leggero calo: 237.193 alla fine del 2021 contro 242.936 alla fine del 2020. Prevalgono i collaboratori degli intermediari assicurativi (agenti, broker, banche, intermediari finanziari ex art. 106 del Testo Unico Bancario) che svolgono l’attività in nome e per loro conto al di fuori dei locali dei proponenti: 200.884 nel 2020 contro 199.150 nel 2021. L’Italia si conferma al primo posto in Europa per numero d’intermediari.

Gli intermediari italiani esercitano in prevalenza l’attività come persone fisiche e non come persone giuridiche.
Secondo i dati dell’EIOPA, alla fine del 2021 in Italia gli agenti erano 26.328, in leggero calo rispetto ai 26.912 del 2020. Gli agenti persone fisiche prevalgono nettamente sulle persone giuridiche (17.773 contro 8.555).  In calo da 5.735 a 5.586 i broker. Anche in questo caso, prevalgono le persone fisiche (3.866 contro 1.720).

Secondo il rapporto IVASS 2021, nel ramo Vita, gli sportelli bancari restano il canale primario con una quota del 56% anche se nel 2021 hanno perso tre punti percentuali.

Nei rami Danni, gli intermediari assicurativi restano di gran lunga il canale di distribuzione più importante: le quote di mercato di agenti (77,3%) e broker (9,3%) sono pressoché identiche al 2020, mentre quelle dei produttori diretti sono diminuite e quelle degli sportelli bancari e dei consulenti finanziari sono aumentate di oltre il 2%. Il collocamento digitale è ancora marginale, sia nel ramo Vita sia nei rami Danni.


I contenuti dell’evento di presentazione dell’Osservatorio

L’evento di presentazione dell’Osservatorio è stato introdotto da Lorenzo Sapigni, Rappresentante Generale per l’Italia di CGPA Europe ed European Underwriting & Claims Director di CGPA Europe. “La complessità del nuovo quadro impone agli intermediari l’adozione di nuovi modelli organizzativi e gestionali capaci d’integrare le diverse variabili”, ha detto Sapigni. “Un approccio sistemico e orientato alla prevenzione è la migliore garanzia per il futuro”.

Massimo Michaud, coordinatore del CESIA (il Centro Studi Intermediazione Assicurativa di CGPA Europe), ha illustrato i contenuti dell’Osservatorio. 

Patrizia Contaldo, docente del Centro Studi Baffi-Carefin Università L. Bocconi, è intervenuta sul tema ESG: criteri e opportunità per gli intermediari.

L’evento è stato chiuso da un confronto tra i rappresentanti degli intermediari, moderato da Maria Rosa Alaggio (direttore responsabile di Insurance Trade) sul tema Operatività e sostenibilità nella distribuzione assicurativa: quali responsabilità e quali opportunità? Hanno partecipato: Ennio Busetto presidente Associazione Agenti Allianz; Filippo Gariglio, presidente Gruppo Agenti Reale Mutua Assicurazioni; Alessandro Lazzaro, presidente Unione Agenti AXA; Andrea Maura, Partner ALIANT Legal Grounds; Laura Puppato, vice presidente AGIT, agenti Groupama Italia; Flavio Sestilli, presidente AIBA; Luigi Viganotti (presidente ACB).

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