ASSICURATORE A RISCHIO, MA QUALE? di Paolo Yurasek - Il Broker.it

ASSICURATORE A RISCHIO, MA QUALE? di Paolo Yurasek

Si fa un gran parlare di professioni a rischio estinzione e, invero, molti mestieri nel corso degli anni sono scomparsi o si sono evoluti in ragione di quello che , una volta, chiamavamo con toni entusiastici “progresso”.

A farla da “progresso”, ovviamente, di questi tempi è la “digitalizzazione”, il neologismo entrato dirompente nelle nostre vite imprimendo velocità sconosciute prima e imponendoci cambiamenti e modifiche di abitudini.

Statistiche predittive, opinionisti e futurologi elencano dunque una decina di professioni a rischio scomparsa che quotidiani e telegiornali riportano con toni più o meno allarmistici.

Tra queste, anche quella dell’ assicuratore.

Lo scenario del futuribile spesso ha il sapore tragico del definitivo e parte dal presupposto che il mondo cambia e che , mutando, finirà per modificare priorità ed abitudini consolidate.

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie la società si è trasformata e molti lavori, considerati indispensabili per decenni, sono scomparsi facendone emergere di nuovi.

In realtà, la digitalizzazione comporta un diverso approccio metodologico e non si limita a farci fare “le stesse cose” con uno strumento che è l’ evoluzione di una macchina da scrivere. E’ la filosofia dell’ utilizzo delle informazioni, della loro archiviazione e del loro utilizzo in modo “intelligente” che fa la differenza.

Tutto vero, ma…

Così, insieme al postino , all’ addetto alla lettura dei contatori, al contadino, al giornalista, alle gioiellerie, al boscaiolo, all’ assistente di volo, all’ addetto alla lavorazione meccanica e al sarto, ci apprestiamo a salutare, secondo la predizione, anche l’ assicuratore.

Ma quale assicuratore ?

Intravedere il futuro ha , da sempre, appassionato il genere umano anche se le previsioni spesso non si avverano mentre il mondo è influenzato, viceversa, da fattori che nessuno ha mai saputo immaginare, purtroppo, prima cha accadano.

Altre fonti dimostrano come i consumatori considerino ancora fondamentale l’ approccio umano, tradizionale e professionista dell’ intermediario.

Le relazioni “umane” contano, per fortuna, ancora.

Ed infatti, nonostante le imprese abbiano investito risorse economiche rilevanti in modelli di business di accesso diretto, dall’ analisi dei dati emerge che solo il 4% dei contratti assicurativi viene sottoscritto in rete nonostante la richiesta di preventivazione on line si attesti al 18% del totale.

I sistemi di quotazione via internet sembrano dunque piuttosto orientati a favorire l’ accesso alle informazioni di base, più che a concludere contratti veri e propri .

A voler proprio cadere nella tentazione di immaginare il futuro prossimo venturo vale la pena di notare che la digitalizzazione potrebbe avere effetti nel mondo assicurativo “ dietro le quinte” , nei processi e nell’ insieme delle valutazioni fatte a tavolino in sede di costruzione tariffaria e prima di incontrare un cliente.

Accade così che in Giappone un’ impresa di assicurazione abbia licenziato 34 dipendenti sostituendoli con un software di intelligenza artificiale in grado di pensare come un essere umano valutando ed interpretando migliaia di dati ed informazioni complesse come video, certificati medici, denunce e richieste di risarcimento. E un istituto di ricerca nipponico, rincarando la dose , prevede che circa il 35% degli impiegati giapponesi potrebbe essere sostituito entro il 2035 da robot che ne svolgeranno le funzioni.

Difficile immaginare cosa accadrà , più facile prendere in considerazione quanto valga sostituire gli uomini in un mondo di uomini e comprendere il valore e la qualità della relazione di un assicuratore che abbia la capacità ed il potere di soddisfare quei bisogni di sicurezza e di certezze che la popolazione mondiale ricerca su tutti i fronti.

Paolo Yurasek per ILBROKER.IT

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