Abbiamo incontrato con grande piacere Nazareno Cerni, top manager di Cattolica Assicurazioni che ricopre diverse cariche all’interno del Gruppo: Vice Direttore Generale di Cattolica, Amministratore Delegato di TUA Assicurazioni, , Amministratore Delegato di CATTRe. Ci siamo dati appuntamento al sesto piano del grattacielo Cattolica in largo Tazio Nuvolari a Milano, una delle sedi del Gruppo e quartier generale di TUA Assicurazioni. Proprio per tale motivo la nostra prima domanda verte su questa realtà del gruppo Cattolica Assicurazioni.
Cerni: TUA Assicurazioni è una bellissima realtà creata da Andrea Sabia, manager che sfortunatamente non ho mai avuto il piacere di conoscere, ma che tutti ricordano come innovatore. TUA può contare su uomini e donne motivati e competenti che sanno far percepire alla nostra rete poliedrica, composta da broker, agenti plurimandatari e agenti monomandatari, un servizio attento, costante e professionale, sensibilmente migliore rispetto ad altre compagnie. Quella che potrebbe sembrare una debolezza, cioè avere una rete distributiva composta da agenti non tradizionali e plurimandatari, è invece una grande forza e una caratteristica ideale per affrontare il mercato. E’ un occhio privilegiato e diretto sul mercato dell’intermediazione, capace di intercettarne l’evoluzione, e quindi è anche un “laboratorio” di grande valore all’interno del Gruppo Cattolica, che come noto è impegnato con il Piano Industriale nella ridefinizione del suo set up. TUA in questo schema è complementare a Cattolica, una compagnia “corsara” che si muove in maniera agevole e veloce nel mercato. Inoltre secondo noi TUA Assicurazioni rappresenta il mezzo ideale per abbracciare anche le esigenze dei broker medio piccoli, oltre che lo strumento privilegiato per commercializzare i prodotti di CATTRe. I nostri agenti hanno un nome ed un cognome, non un codice, e cerco appena posso di incontrare a pranzo un agente TUA – sto cercando di interloquire con tutti – per conoscerlo e per capire sempre più le esigenze della rete
Odepemko: Questo è sufficiente?
Cerni: Ovviamente è necessario rivedere anche i prodotti, che devono essere pensati per stare al passo con i tempi e le esigenze dei clienti. Per questo motivo per TUA, così come per Cattolica, stiamo lavorando ad una review completa dei prodotti, corredandoli con importanti componenti di servizio che possono essere attivate, grande novità, anche indipendentemente dal sinistro.
Odepemko: Il mercato sta parlando molto di CATTRe, ci spiega meglio questo progetto?
Cerni: Mi piace sottolineare da cosa e perché nasce CATTRe per far capire meglio il progetto nel suo insieme. Partiamo da una constatazione: sull’RCA i giorni positivi, dal punto di vista dei margini, sono alle nostre spalle. Difficilmente rivedremo gli alti margini del 2013-2016. Sono cambiate le abitudini di comportamento dei consumatori, la tecnologia ha mutato la faccia di interi settori industriali. Ora si ha bisogno di trovare nuove strade possibili e redditizie. CATTRe va a intercettare il mercato delle “cose strane”, che dall’Europa continentale normalmente vanno sul mercato di Londra. È una nuova società riassicurativa dedicata alle linee di rischio non tradizionali nata dall’acquisizione della lussemburghese CP-BK Reinsurance, lo scorso 3 ottobre 2018. Con CATTRe si completa il passaggio decisivo del progetto “Specialty Lines”. L’operazione è un’iniziativa unica nel panorama dell’assicurazione europea continentale e si inserisce tra le principali azioni del Piano Industriale 2018-2020 di Cattolica. CATTRe è nata appunto per coprire tutti quei rischi che hanno lasciato il mercato italiano per andare verso quello inglese. Con questa struttura di underwriting vogliamo intercettare questi rischi e, per farlo, abbiamo utilizzato l’esperienza maturata nell’ambito dei Lloyd’s di Londra. Il successo del progetto dipenderà dal nuovo approccio culturale del Gruppo e dalla qualità delle persone di alto profilo professionale che abbiamo assunto e che saranno deputate ad analizzare, prezzare e gestire i rischi.
CATTRe spazia da polizze di prossimità (abbiamo recentemente presentato con YOLO la polizza sunny sul rischio meteo), sino ad arrivare a coperture su satelliti, marine, rischi sportivi, catastrofali, cyber,… Il mondo si muove velocemente e noi dobbiamo essere altrettanto rapidi e pronti: il cambiamento potrebbe essere immediato e profondo se realtà come Google e Amazon decidessero di entrare nel mondo assicurativo. Pensate per esempio al servizio di spesa a domicilio. Oggi Amazon effettua la consegna in pochi minuti. Rispetto al servizio delivery che qualche operatore faceva in due-tre giorni, hanno migliorato i processi, la tecnologia, il servizio, soppiantando chi aveva introdotto l’innovazione usando e migliorando le stesse tecniche.
Odepemko: Brexit vi aiuterà in questo modello di business?
Cerni: Io credo di sì. Dal punto di vista commerciale la Brexit un po’ aiuta. Il fatto che i Lloyd’s perdano la capacità di lavorare direttamente in Europa, se non attraverso la loro sede belga, potrebbe agevolare l’ingresso sul mercato di nuove iniziative come CATTRe.
Quello che però vogliamo prendere dal mercato londinese è la dinamicità. Forse non tutti sanno che le assicurazioni nella loro forma moderna sono nate nel continente europeo e precisamente a Genova, ma i Lloyd’s sono stati i più pragmatici e lungimiranti. La piazza di Londra si è sviluppata per una esigenza molto semplice: mentre in Italia alla fine del ‘700 non si poteva assicurare la vita (degli schiavi) perché l’assicurazione sulla vita era sostanzialmente vietata, poiché “ di tristo augurio”, a Londra gli schiavi vennero classificati come merce, per cui divennero assicurabili.
Noi cerchiamo di fare una cosa analoga, ovviamente mutati i tempi e le situazioni: cerchiamo di capire come dare una risposta alle richieste che non trovano soddisfazione in Italia con dinamicità e possibilmente in anticipo.
CATTRe è un motore che si basa sulla attività assuntiva e liquidativa diffusa presso MGA, gestiti in maniera imprenditoriale da business manager attrezzati al meglio per svolgere la loro “arte”. Sfruttiamo molto la tecnologia per il pricing, abbiamo know how elevato, abbiamo agenti e broker come canale distributivo. È un modello che ci piace e al quale crediamo molto.
Ringraziamo il Dott. Nazareno Cerni per il tempo dedicatoci e speriamo di incontrarlo più avanti per avere dettagli sulla crescita di questi importanti modelli di business e di distribuzione.
Mirko Odepemko per la redazione IL BROKER
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