Abbiamo incontrato con grande piacere presso il Suo ufficio di Verona il Dott. Alberto Minali, AD del Gruppo Cattolica e importante figura manageriale del mondo assicurativo italiano.
Odepemko: Chi è il Dott. Minali oltre il TOP Manager di importanti Compagnie Assicurative e oggi AD del Gruppo Cattolica?
Minali: Ho una formazione universitaria in economia politica e dopo una carriera iniziata come sottoscrittore di rischi, pianificazione strategica e investimenti, sono uscito dal mondo assicurativo e ho fondato un fondo speculativo, che ho gestito per 5 anni. Al termine di questa esperienza sono rientrato nel mondo assicurativo dedicandomi agli investimenti e alla finanza.
Sono felicemente sposato, padre di due figlie, amo il rugby e le camminate in montagna che vorrei fare di più, ma il tempo a disposizione è sempre molto poco.
Odepemko: Periodo di grandi cambiamenti del mondo assicurativo, che vision da parte sua?
Minali: Condivido, i cambiamenti ci sono e, a mio avviso, sono basati su due pilastri. Prima di tutto la tecnologia, che sicuramente cambierà il settore e alcuni ruoli aziendali, riscrivendone le caratteristiche fondamentali. Alcuni lavori cambieranno completamente e infatti il nostro piano industriale prevede una rivisitazione delle professionalità sulla base della disruption tecnologica. Sono profondamente convinto che il lavoro debba rappresentare una forma di gratificazione e di completa realizzazione della persona e la nostra Compagnia deve essere capace di dare questo genere di stimolo ai suoi dipendenti.
Secondo pilastro del cambiamento è la multicanalità. Mi spiego meglio. L’intermediazione assicurativa sta cambiando pelle perché il cliente finale, chiunque esso sia, accede ai prodotti assicurativi attraverso diversi canali distributivi. Basta guardare e osservare con attenzione la quota del business bancario o delle piattaforme distributive. Per Cattolica gli agenti restano e resteranno l’architrave della distribuzione, ma siccome il mondo sta cambiando bisogna che l’azienda sia all’avanguardia presidiando anche canali diversi, il che include, ovviamente, anche una quota di business nel canale broker. Nel settore assicurativo, in questo contesto di mercato, è sempre più importante l’eccellenza tecnica in fase assuntiva. Dobbiamo fare bene il nostro mestiere di assicuratori e assumere il rischio in massima sicurezza.
Odepemko: La Brexit sarà un’importante opportunità per le Compagnie tradizionali italiane rispetto ai Lloyd’s?
Minali: Difficile dirlo, credo però che per la struttura, la capacità assuntiva e finanziaria e per la loro grande storia, i Lloyd’s non subiranno cambiamenti significativi nonostante la pressione di questo momento storico. Cattolica ha però ora l’opportunità di catturare grazie ai broker quei rischi che dal mercato italiano vengono impacchettati e portati sul mercato di Londra. Mi riferisco, ad esempio, ai rischi marittimi, ai rischi di trasporto delle opere d’arte, al cyber risk, ai rischi operativi, ai catastrofali e via dicendo. Proprio di questo infatti si occupa CATTRe, la nostra società di riassicurazione per rischi non tradizionali, nata lo scorso ottobre.
Minali: Sono molto contento dei risultati che stiamo raggiungendo. Abbiamo analizzato le previsioni di piano sugli anni 2019 e 2020 e le posso dire che la barra è dritta e la rotta è quella giusta.
Ripercorrendo la strada del piano darei colore verde al bilanciamento in atto tra portafoglio auto e non auto; giallo al progetto specialty lines sul quale abbiamo avuto un ritardo autorizzativo, mentre il bilanciamento tra raccolta di Ramo I e Ramo III è ancora in corso. È possibile che, alla luce dell’andamento dei mercati, possano prossimamente esserci delle revisioni nella strategia degli investimenti dove, ci tengo a ricordarlo, applichiamo una finanza semplice, non composta da derivati e strumenti complessi. Il turnover del portfolio mobiliare ci permetterà di essere ancora più efficaci.
Odepemko: Abbiamo notato che c’è stata un’importante apertura distributiva ai broker assicurativi, per quale motivo, quale l’obiettivo di medio e lungo periodo?
Minali: Il canale broker ci interessa, vogliamo essere vicini ai broker e un riferimento costante nel tempo. Per questo ci siamo strutturati con assuntori capaci di dialogare con loro per la sottoscrizione di rischi particolari.
Come dicevo prima, la tecnologia sta rivoluzionando il nostro settore e in quest’ambito, ad esempio, abbiamo lanciato un importante sistema di robotizzazione per la conciliazione del canale broker. Siamo soddisfatti di questo importante passo e stiamo effettuando degli investimenti per affidare alle “macchine” quella parte di lavoro che può essere automatizzata e rendere la presenza umana e degli addetti a maggiore valore aggiunto.
Odepemko: Ormai la tecnologia fa parte sempre più della nostra vita e con essa una comunicazione più veloce ed immediata: come si comporta Cattolica?
Minali: Credo che con la corretta comunicazione si possano ottenere grandi risultati e per questo abbiamo investito ad esempio sul rinnovamento del nostro sito internet, nostra prima vetrina, che dopo poco meno di 12 mesi di lavoro ha ottenuto un importante riconoscimento [n.d.r. www.cattolica.it è risultato “Best Climber” in Italia ed Europa secondo l’analisi Webranking 2018]. Proprio in questi giorni è partita la seconda fase della nostra campagna di comunicazione “Pronti alla vita” che ci permette di essere presenti sui principali media nazionali per rinnovare l’immagine di Cattolica con nuovi stimoli e visioni. È una leva della quale beneficeranno anche le nostre reti distributive perché con questa campagna di comunicazione la Compagnia sarà più riconoscibile e attrattiva per i nostri clienti.
Siamo orgogliosi di aver parlato piacevolmente con il Dott. Alberto Minali e ci siamo ripromessi di incontrarci nei prossimi mesi per seguire con attenzione gli importanti cambiamenti che la Compagnia Italiana sta portando in atto sotto la guida del suo Amministratore Delegato.
Mirko Odepemko per “Il Broker”
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