L’approvazione della legge sul biotestamento ha avuto conseguenze in punto responsabilità medica.
Più precisamente, la relazione di cura e fiducia tra medico e paziente viene valorizzata grazie alla rilevanza attribuita al consenso informato frutto dell’autonomia decisionale del paziente unitamente alla competenza, professionalità e responsabilità del sanitario.
Tra le gli elementi più importanti della legge sul biotestamento si evidenzia, dunque, il riconoscimento del diritto del paziente di rifiutare, integralmente o parzialmente, qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia.
Quest’ultimo non ha altra possibilità che rispettare la scelta del paziente previo avviso allo stesso o ai suoi familiari delle conseguenze della decisione assunta e delle eventuali possibili alternative alla cura o al trattamento prospettato.
Il medico che riceve dal malato o dai suoi familiari o dalle persone di fiducia da questi indicate un rifiuto in relazione alla cura e/o al trattamento prospettato deve astenersi dal praticarli senza temere che da tale comportamento possa incorrere in una condanna civile o penale.
La volontà così come espressa deve essere rispettata anche in ipotesi di una situazione di emergenza o urgenza.
L’unico limite è rappresentato dalla volontà del paziente di essere sottoposto a trattamenti sanitari “contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali” in relazione ai quali il medico non ha alcun obbligo professionale.
Avv. Patricia Russo
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