Ho incontrato l’Avvocato Soave presso il suo studio di Genova, ambiente elegante e riservato nel quale si respira un’atmosfera di intensa attività. Ciò che più ci ha colpito, oltre alla profonda conoscenza del mondo assicurativo del nostro protagonista di oggi, è la storia dell’Avvocato Soave, raro esempio nel nostro Paese di professionista che è riuscito a costruire un importante studio legale senza essere “figlio d’arte” e contando unicamente sulla propria volontà e capacità.
Con lui abbiamo cercato di capire cosa significhi oggi essere Legale di Direzione di una compagnia e, approfittando della sua grande esperienza nel mondo dei sinistri, approfondito l’atteggiamento attuale delle Compagnie nei confronti del ricorso al contenzioso legato ai sinistri, le tematiche di privacy legate alla scatola nera e la validità processuale, in termini di prova, dei dati da asse provenienti.
Buona lettura.
Massimo Rosa
Il Broker: Prima di entrare nei dettagli professionali ci farebbe piacere, come da nostra abitudine, conoscere l’uomo e le sue peculiarità. Chi è Giancarlo Soave, come mai ha scelto questa professione, quali sono i suoi hobby ed interessi extraprofessionali?
Avvocato Soave: Dedico e ho dedicato molti anni e molto del mio tempo libero alla professione tanto da lasciare ben poco spazio ad hobby e interessi extraprofessionali.
Ho scelto la professione legale e, in particolare, quella di avvocato grazie all’impegno e volontà dei miei genitori che – non senza fatica e dedizione assoluta – mi hanno messo nelle migliori condizioni possibili per studiare per molti anni trasferendomi anche una precisa inclinazione imprenditoriale, inserendo pertanto in un contesto professionale radicalmente tradizionalista – come quello forense – lo spirito di iniziativa, organizzazione e sacrificio tipico del piccolo/medio imprenditore italiano.
In buona sostanza, essere figlio di imprenditori mi ha aiutato e mi aiuterà moltissimo in sede di esercizio della professione di avvocato.
Il Broker: Ci racconta la sua esperienza professionale? Come nasce e come si caratterizza la sua esperienza di avvocato specializzato nel settore assicurativo?
Avvocato Soave: La mia esperienza professionale nasce come quella di tanti miei colleghi con le stesse difficoltà di inserimento in un contesto professionale molto competitivo, per di più in una città come Genova certamente di grande tradizione giuridica, ma di mentalità profondamente conservatrice.
Le difficoltà sono state molte e non sempre di pronta soluzione.
La specializzazione nel settore assicurativo nasce da una mia precisa volontà – fin dall’inizio della professione – di avvicinarmi, approfondire e studiare, nel senso lato del termine, l’affascinante mondo delle Compagnie di Assicurazioni.
Non posso e non voglio poi nascondere che la fiducia ricevuta dai primi clienti che hanno creduto in me e nelle mie capacità mi ha agevolato in una primissima fase dell’attività di avvocato specializzato consentendomi così di addentrarmi nelle specifiche problematiche del mondo assicurativo.
Il Broker: Avvocato Soave, lei oltre ad aver creato uno studio di successo a Genova è Avvocato conosciuto presso la Direzione di alcune importanti compagnie italiane. Cosa significa oggigiorno essere legale di una compagnia? Che tipo di rapporto fiduciario sta alla base?
Avvocato Soave: Dopo circa venti anni di professione al servizio delle Compagnie di Assicurazioni posso affermare che si tratta di un’esperienza non sempre felice e semplice, ma di certo molto affascinante e appagante.
Devo ringraziare coloro che – in un momento professionale cruciale – mi hanno dato fiducia e mi hanno permesso di proseguire nella carriera, durante la quale non ho mai smesso di fare tutto quanto in mio potere per ripagare sempre questa fiducia.
Essere fiduciari – non semplicemente legali – di una Compagnia di Assicurazioni – e in particolar modo essere fiduciari della Direzione – significa vivere la quotidianità assicurativa in tutte le sue molteplici caratteristiche, significa sentirsi titolari di una fiducia incondizionata e nel contempo fortemente responsabilizzati a realizzare il miglior risultato – non solo in termini economici, ma soprattutto di immagine e di reputazione – nell’interesse della Compagnia.
Ritengo che essere un Fiduciario Legale ( e non solo un Legale Fiduciario ) sia un habitus mentale, del quale personalmente vado molto fiero.
Il Broker: Ci risulta che lei sia un grande esperto del mondo Sinistri. Come si è evoluto nel tempo questo ambito di specializzazione? Quali le principali novità che potranno portare ad un’ulteriore evoluzione del suo lavoro?
Avvocato Soave – Il “mondo Sinistri” di una Compagnia di Assicurazioni è certamente un servizio della Compagnia con caratteristiche proprie e con logiche non sempre di semplice comprensione.
La difesa tecnica, in sede processuale e stragiudiziale, necessariamente richiede di comprendere appieno tali logiche, senza contare che spesso il miglior risultato processuale per la Compagnia non coincide con il vantaggio economico del contenimento dei costi del contenzioso, ma con quello primario quello del contenimento dello stesso contenzioso.
Per meglio illustrare il concetto il rischio che un avvocato corre è quello di “limitarsi” a difendere la Compagnia perdendo di vista l’essenza del rapporto fiduciario sotteso alla prestazione professionale. L’attuale negativa contingenza economica italiana induce invece tutti i soggetti economici – comprese le Compagnie di Assicurazioni – al fermo contenimento dei costi e del contenzioso prediligendo soluzioni transattive dal costo certo all’aleatorietà in termini di previsione di spesa del contenzioso stesso.
In questo contesto il Legale Fiduciario deve adeguarsi alla nuova realtà economica ed imprenditoriale.
L’evoluzione dell’attività del Fiduciario Legale sarà inevitabilmente indirizzata ad allinearsi al pieno e consapevole mutamento di prospettiva economica delle Compagnie di Assicurazioni e alla capacità di adattamento professionale a tale nuovo contesto.
Il Broker: Parlavamo di sinistri. Buona parte del contenzioso delle compagnie è legato ai sinistri auto. In tale ambito l’avvento sempre più massivo della scatola nera aprirà certamente nuove opportunità e nuove problematiche anche dal punto di vista legale. Che impatto ha l’argomento sul tema della privacy? Ci aiuta a fare un punto della situazione per i nostri lettori?
Avvocato Soave: Si tratta di un argomento molto complesso e di non facile comprensione e soluzione anche – e forse soprattutto – per gli addetti ai lavori.
Questioni quali la natura dei dati trattati, la finalità del trattamento dei dati medesimi, la durata e la modalità di tale trattamento, la comunicazione, diffusione e conoscenza dei dati estrapolati dalla scatola nera e, non da ultimo, il diritto di accesso a tali dati rappresentano tutte problematiche allo stato al vaglio del Legislatore Italiano che delle Autorità di Vigilanza a vario titolo interessate.
Ritengo che saranno proprio le soluzioni che saranno adottate dai citati organi deliberativi e consultivi a decretare definitivamente il successo o l’insuccesso di questa profonda innovazione tecnologica, di elevata utilità anche sociale, ma di difficile interpretazione e gestione sotto il profilo della tutela di valori costituzionalmente garantiti e universalmente ritenuti inviolabili. Insomma, restiamo in attesa degli ultimi decreti attuativi, solo allora sarà possibile fotografare il tema con precisione.
Il Broker: Sempre in tema di scatola nera un’altro grande capitolo di interesse legale è quello della validità in sede processuale dei dati provenienti dalla black box. Quali secondo lei le opportunità e quali invece le difficoltà da superare?
Avvocato Soave: Si tratta di una questione forse altrettanto complessa rispetto alla precedente e con ipotesi di soluzione – dottrinale e/o giudiziale – di non immediata percezione.
La validità di prova (nel senso civilistico del termine) in sede processuale dei dati provenienti dalla scatola nera sarà certamente oggetto di un’evoluzione giurisprudenziale che richiederà diversi anni e che sarà foriera di ampio contraddittorio prima di raggiungere una chiara definizione in sede giudiziale.
Auspico in tal senso un intervento diretto del Legislatore, unico soggetto che potrebbe dirimere in tempi relativamente brevi ogni dubbio e questione circa la validità processuale, in qualità di prova, dei tracciati rilevati dalla scatola nera in caso di sinistro.
Qualora tale intervento venisse a mancare si disegnerà uno scenario molto più incerto ed occorrerà attendere il pronunciamento della Giurisprudenza (n.d.r. sentenze) con le conseguenze del caso in termini di certezza del diritto e dello stesso sviluppo tecnologico e diffusione commerciale della scatola nera.
ANNUNCIO IMPORTANTE DELLA REDAZIONE – Lunedì 2 settembre
Cari amici, visto il grande successo di letture (più di 200 nel solo weekend) e commenti che l’intervista sta avendo ho chiesto all’Avvocato Soave se fosse disponibile ad avviare una collaborazione continuativa con il blog rispondendo ai quesiti che voi lettori vorrete porgli.
Spero di far cosa gradita annunciandovi in anteprima che l’Avvocato ha accettato con entusiasmo.
Potete indirizzare i vostri quesiti o le vostre riflessioni a postmaster@ilbroker.it utilizzando al dicitura “QUESITO PER L’AVVOCATO SOAVE”.
Ogni settimana selezioneremo i più interessanti e li sottoporremo per risposta che pubblicheremo quindi sul blog.
Un saluto a tutti.
Massimo
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