Reputazione online e nuovi materiali di costruzione al centro del dibattito di AMCA Talks - Il Broker.it

Reputazione online e nuovi materiali di costruzione al centro del dibattito di AMCA Talks


Online e offline, nuovi strumenti di comunicazione e recupero di antichi materiali: questi gli argomenti, agli antipodi tra loro, affrontati durane l’AMCA Talks, evento organizzato dall’Associazione Marketing e Cultura Assicurativa lo scorso 24 maggio all’interno degli spazi del coworking Graffiti Hub Verona, con il contributo di due realtà emergenti che collaborano al suo interno, per approfondire alcuni elementi di innovazione talvolta sottovalutati.
 
La prima tematica riguarda le costruzioni civili e industriali. Sono numerosi i progetti che, come previsto dalla Strategia UE 2030, vanno ben al di là del risparmio energetico. Linda Comerlati, architetto specializzato in progettazione di case a basso impatto ambientale, ha mostrato uno scenario futuro fatto non solo di edifici connessi, con la sensoristica incorporata nei rivestimenti, ma anche un ritorno ad antichi materiali ripensati con la tecnologia a disposizione oggi. Ed ecco abitazioni con tetti in paglia, mattoni fatti di canapa e altri componenti di origine vegetale. “Una copertura in legno permette di abbattere di tre quarti il peso rispetto al normale calcestruzzo. Una costruzione in paglia pesa solo 140 kg al metro cubo. Nonostante questa leggerezza sono assolutamente performanti in caso di eventi sismici. Riescono infatti ad adattarsi meglio alle oscillazioni, con una riduzione dei rischi”. Produrre con le regole della natura sta riscuotendo un crescente interesse anche in Italia, non solo nelle abitazioni civili, ma anche in edifici pubblici come le scuole. L’edilizia cesserà così di essere uno dei principali responsabili dei consumi di energia e produzione di rifiuti, mentre sarà necessario potenziare l’offerta assicurativa per questa nuova tipologia di edifici con grado di rischio ridotto.
 
Dal mondo reale al web. Simone Puliafito di Taeda Communication affronta in particolare gli aspetti correlati alla reputazione di un professionista, che è sempre più dipendente dagli strumenti online. “Oramai è prassi per una persona farsi un’idea del proprio interlocutore scrivendo il suo nome su Google. Diventa quindi fondamentale impegnarsi affinché i risultati della ricerca permettano di dare una buona immagine di noi stessi. E tra i primi risultati, grazie alle tecniche di posizionamento, rientrano i profili dei social network e delle altre piattaforme di comunicazione che possiamo governare, come ad esempio i blog”.
Da dove partire? Il primo passo è la costruzione di un’identità unica e gli aspetti chiave sono la coerenza nei comportamenti e la volontà di costruire un dialogo concreto nelle sue parti fondamentali: ascolto, racconto e risposta. Elementi di grande importanza anche per chi opera nella distribuzione assicurativa: lavorando sull’accessibilità, sulla comprensione ai non addetti ai lavori e sulla connessione con le problematiche inerenti la vita delle persone, un professionista può replicare e amplificare sul web la buona reputazione costruita con le relazioni “fisiche”. Per questo il personal branding si sta sempre più affiancando all’identità di marca costruita dalle imprese.
FONTE: Il Broker

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