MERITO - Sonia Sotomayor giudice della corte suprema americana di Mirko Odepemko - Il Broker.it

MERITO – Sonia Sotomayor giudice della corte suprema americana di Mirko Odepemko

Ogni sera, dopo cena, ormai da anni, vediamo il programma su La7 Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber e stasera (sabato 6 maggio 2017) ospite della serata c’era l’importante giudice della Corte Suprema Sonia Maria Sotomayor. E’ stata invitata perchè in un suo libro autobiografico ha raccontato la storia della sua vita incredibile, fatta sicuramente di passione, dedizione, valori e di meritocrazia. Quella “maledetta meritocrazia” che in Italia, tranne in casi sporadici, non esiste e che, se presente invece, porta un Paese ad essere pronto ad avere le persone migliori, più meritevoli infatti, nelle posizioni che contano per far diventare il Paese medesimo il numero uno e, quindi, il Paese pronto alle sfide dell’economia mondiale.
 
 
Quando senti parlare persone come il Giudice Sonia Sotomayor ti sale quella rabbia, mista a determinazione che ti porta a credere che si possa raggiungere tutto ciò anche in Italia, almeno lo speri e questo è il tuo faro sempre.
 
Sarete anche voi dell’idea che senza valori, passioni, etica e l’importante contraltare da parte della società del merito, il merito vero, essenziale, vitale per l’economia della nostra società. Con economia non penso solo all’economia fatta di denaro, ma anche di valori veri. Quei valori che ti fanno applicare le regole, danno spazio a chi merita, e di attorniarsi – quando si arriva a certi livelli – di persone brave che hanno potenziale e che possono auspicare a sostituirti nella tua posizione, se lo meritano!
 
Sapete cosa credo? Credo che le cose stanno iniziando a cambiare anche in Italia, ma ci sono ancora delle generazioni che sono arrivate al comando senza merito alcuno e che sono abituati a non dare spazio ai meritevoli, ma preferiscono attorniarsi di persone che non valgono, ma che sono allineate e che non possono intaccare la loro leadership. 
Chissà quanti di voi vorrebbero avere una chance vera e vorrebbero avere di fianco a loro persone meritevoli per crescere con loro, insieme a loro. Non perdete mai la fiducia in questo. Persone illuminate nel senso più bello esistono.
 
Il merito è importante per tutti noi, facciamone una bandiera in qualsiasi cosa facciamo. Solo con il merito e l’etica una società può essere migliore in tutti i suoi ambiti. Il merito, quello vero della società, la società Americana, lo potrete vedere in tutte le sue sfaccettature nella vita del giudice Sonia Maria Sotomayor che riporto velocemente qui sotto, ma della quale, consiglio la lettura del libro in Italiano che uscirà nei prossimi giorni e che potrete acquistare su amazon cliccando qui.
 Mirko Odepemko
VITA del Giudice – Sonia Maria Sotomayor
Nacque a New York, nel Bronx, da Juan Sotomayor e Celina Báez, portoricani che si conobbero a New York e sposandosi durante la seconda guerra mondiale. Dopo Sonia ebbero un altro figlio, Juan, che diventerà medico.
La famiglia, di limitati mezzi economici (Juan era operaio, Celina fece la centralinista e poi l’infermiera), visse in case popolari e successivamente in un quartiere costruito da una cooperativa edilizia. A otto anni Sonia scoprì di essere affetta da diabete di tipo 1, e cominciò a curarsi con insulina. Il padre morì per un attacco cardiaco quando Sonia aveva nove anni.
La madre di Sonia dava molta importanza all’istruzione, e la figlia studiò con ottimi risultati in scuole cattoliche. Ottenuta una borsa di studio, nel 1972 si iscrisse all’università di Princeton, dove nel 1976 si laureò con lode. Studiò poi giurisprudenza all’università di Yale, e vi si laureò nel 1979. In questi anni si impegnò per far crescere le opportunità educative per gli ispanici. Nel 1976 sposò Kevin Edward Noonan, per divorziare nel 1983.
Dopo la laurea, su consiglio del professore, e futuro giudice, José Cabranes, fu assunta come assistente procuratore distrettuale alle dipendenze del procuratore Robert Morgenthau. All’epoca la criminalità a New York era elevata, e la Sotomayor si impegnò a fondo, perseguendo reati di ogni tipo, e dimostrandosi competente ed efficiente.
Nel 1984 fu assunta dallo studio legale Pavia & Harcourt, dove si specializzò in cause relative alla proprietà intellettuale e al commercio internazionale: i suoi clienti erano principalmente aziende estere attive negli Stati Uniti. Anche se non aveva legami politici, in questo periodo ottenne alcuni incarichi pubblici.
Nel 1987, su segnalazione di Morgenthau, fu nominata prima nel consiglio di amministrazione della State of New York Mortgage Agency, poi nella New York City Campaign Finance Board, nel consiglio di amministrazione del Fondo per la Difesa e l’Educazione Legale dei Portoricani ed infine nel National Council of La Raza. Notevole fu il suo impegno contro le discriminazioni verso gli ispanici.
Fin dall’adolescenza aveva desiderato fare il giudice. Il suo desiderio si avverò quando il senatore Daniel Patrick Moynihan la propose per la nomina a giudice della Corte Distrettuale per il Distretto Meridionale di New York. Il presidente George H. W. Bush la nominò il 27 novembre 1991, e il Senato approvò 11 agosto 1992. In questa carica, si creò una reputazione di giudice efficiente e preparata, esigente con gli avvocati, e poco incline all’indulgenza nei processi penali.
Il 25 giugno 1997 il presidente Bill Clinton la nominò giudice della Corte d’Appello Federale per il Secondo Circuito. Il Senato tuttavia approvò la nomina soltanto il 2 ottobre 1998, a causa dell’opposizione di alcuni senatori repubblicani, che temevano che la promozione alla Corte d’Appello avrebbe potuto rendere Sotomayor una possibile candidata per la Corte Suprema.
In oltre dieci anni di attività presso la Corte d’Appello, Sotomayor si è occupata di oltre 3.000 casi e ha scritto circa 380 sentenze, generalmente basate su una applicazione attenta e precisa della legge e dei precedenti, che non mostrano pregiudizi ideologici o filosofici. È considerata giudice di orientamento centrista o moderatamente progressista, che si prepara in modo approfondito sui casi che deve esaminare, ed esigente verso gli avvocati.
 
 

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