“La scatola nera è un dispositivo che consente una deterrenza dei comportamenti a rischio, quindi, uno stile di guida più corretto che porta ad evitare l’incidentalità ‐ ha spiegato Umberto Guidoni, dirigente responsabile servizio Auto Ania, a margine di un convegno sul tema a Napoli ‐ la black box ha anche l’ulteriore funzionalità che permette di valutare e verificare correttamente la dinamica e le responsabilità in un incidente, migliorando sia i tempi che le modalità di risarcimento”. “Oggi la scatola nera è diventata uno strumento sempre più funzionale per le esigenze del consumatore ‐ ha aggiunto ‐ perché quando si accetta di farsi valutare le proprie abitudini di guida, c’è la possibilità di creare polizze che vanno nella direzione delle esigenze del cliente. Polizze che via via saranno sempre più su misura e che avranno prezzi più vantaggiosi assumendo la connotazione di un servizio piuttosto che un elemento da dover utilizzare soltanto in caso di incidenti”, ha concluso Guidoni.
Un’analisi di correlazione elaborata dall’Ania dimostra che la frequenza dei sinistri dei veicoli con black box mediamente è di oltre il 20% più bassa dei veicoli che non l’hanno installata. I benefici potenziali maggiori si registrerebbero proprio in alcune aree notoriamente più rischiose. Nelle province di Napoli, Reggio Calabria e Caserta, ad esempio, c’è una riduzione di frequenza tra il 30 e il 35%.
L’utilizzo della black box, la scatola nera installata sulle automobili, sarà sempre più incrementato in futuro sia perché riveste un’importanza sempre maggiore nell’infortunistica stradale sia perché aiuterà le compagnie di assicurazioni a confezionare polizze ancora più a misura di cliente. Dal 2012 la diffusione sul mercato del particolare strumento è aumentata del 300% e, al quarto trimestre del 2016, il 19% dei contratti prevede una scatola nera (contro il 16% circa dell’anno precedente), con un aumento su base annua pari a 3,3 punti percentuali. La diffusione delle polizze telematiche è difforme nel territorio: più decisa nelle regioni meridionali e in Sicilia, con punte di oltre il 50% nelle province di Napoli e Caserta. In Campania, infatti, un’auto su due monta una black box. A guidare la classifica, secondo i dati raccolti dall’Ivass nell’ultima indagine realizzata sul settore Rc auto, è la provincia di Caserta, seguita da Napoli e Salerno.
FONTE: ANIA
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