La Cassazione torna a occuparsi dell’applicabilità del regime Iva di esenzione (articolo 10, comma 1, n. 2, del Dpr 633/1972 ) ai contratti assicurativi gestiti in regime di coassicurazione (cioè con assunzione frazionata del rischio da parte di una pluralità di compagnie) e, nello specifico, alle somme percepite dalla compagnia (delegataria) che in tale ambito in forza della clausola di delega si occupa di svolgere talune attività relative alla gestione della polizza (di norma, l’accertamento del sinistro e la liquidazione dell’indennizzo).
La sentenza 5885/2017 , depositata lo scorso 8 marzo (presidente Bielli, relatore Vella) segue di qualche mese la pronuncia 22429/2016 (presidente Tirelli, relatore Tricomi) con la quale la Suprema corte si era occupata per la prima volta del tema su cui nel corso degli ultimi anni si è sviluppato un contenzioso particolarmente nutrito tra il Fisco e le imprese assicurative.
Oggetto del contendere è la riconducibilità delle prestazioni svolte dalla compagnia delegataria al novero delle operazioni assicurative “tipiche”, con conseguente trattamento di esenzione delle somme dalla stessa ricevute in tale ambito. Per il Fisco tali prestazioni configurano operazioni autonome rispetto all’attività assicurativa e, pertanto, dovrebbero scontare l’Iva in via ordinaria. Le compagnie, al contrario, ne hanno sempre sostenuto l’inscindibilità con l’operazione di assicurazione, applicando il medesimo regime Iva (esenzione) previsto per quest’ultima.
Per leggere integralmente cliccare qui
FONTE: Quotidiano del Fisco
Rapporti di coassicurazione, più margini per l’esenzione Iva

0 Comments
Leave A Comment