Il sogno di una vita si stava avverando. Giorgio, giovane ragazzo intraprendente, era finalmente riuscito ad aprirsi il suo locale in centro città. Lo aveva voluto in legno, come gli Irish Pub che si vedono nelle cartoline. Dopo anni a servire dietro al bancone di un locale per aperitivi, finalmente poteva essere lui a decidere cosa mettere sul menù, e potete giurarci, la lista delle birre in vendita sarebbe stata infinita, così come da tradizione dei locali a cui si era ispirato.I preparativi per la serata d’inaugurazione continuavano a procedere, tra mille scartoffie da compilare in pieno stile (Ahinoi!) Italiano, e il locale da finire di sistemare. Entro due settimane il primo Cliente avrebbe varcato la soglia del locale e sicuramente avrebbe dato il via ad un innumerevole viavai di persone.
Tra le tante carte per aprire il locale Giorgio si volle soffermare con un suo amico d’infanzia su quelle che reputava di estrema importanza. Tra i suoi compagni più fidati infatti, c’era quello che aveva intrapreso la carriera di assicuratore e che fino alla nausea ripeteva ai suoi amici quanto fosse importante avere delle buone coperture per preservarsi da ogni imprevisto che potrebbe capitare ogni giorno.
Giorgio si rivolse a lui: “Senti Aldo, ora che sto per aprire vorrei stare tranquillo di non avere problemi. La mia paura è che qualche Cliente, ancora prima di arrivare alla 3° o 4° pinta di birra e vedere doppio, si faccia del male. Che copertura potresti offrirmi?”.
Il buon amico assicuratore gli disse: “In realtà i rischi in cui un’attività come la tua potrebbe incorrere sono molteplici, non dovremmo ridurli alla sola copertura per tutelare infortuni accidentali all’interno dei locali”.
“Guarda”, replicò, “Ora non posso spendere troppo. Sono già in rosso sul conto per l’apertura del locale. Ti prometto che quando i conti saranno più in regola riparleremo di tutto”.
“Allora ti propongo di fare per appena € 100 la copertura di R.C. della conduzione del locale che come ti dicevo, tutela, tra le altre cose, gli infortuni occasionali che potrebbero capitare a qualche tuo sventurato Cliente. Ma sappi che stai lasciando fuori molti altri rischi”.
“Non c’è problema, correrò il pericolo per ora”.
I giorni passarono e arrivati alla fatidica sera dell’inaugurazione, i Clienti iniziarono ad arrivare, purtroppo un po’ bagnati a causa del forte temporale in corso.
La serata procedeva, quando ad un certo punto, causa i rivoli d’acqua creati dagli ombrelli gocciolanti e dalle scarpe umide, un Cliente scivolò sul pavimento bagnato.
Subito Giorgio si avvicinò per aiutarlo e sincerarsi che non si fosse fatto male, e così fu. Il Cliente però, cadendo aveva urtato il telefonino che teneva in tasca, un ultimo modello dal costo di circa € 700, comprato poche settimane prima. Il telefono nell’urto si era rotto e il Cliente iniziò ad avanzare delle richieste di risarcimento nei confronti di Giorgio, il quale prontamente lo tranquillizzò, invitandolo a tornare il giorno dopo prima dell’orario di apertura, così da avere il tempo di avvertire la sua assicurazione che avrebbe sicuramente pagato il danno.
La mattina seguente Giorgio chiamò Aldo: “Ciao, ieri dopo che sei andato via dal locale, un Cliente è caduto sul pavimento bagnato, e ha rotto il cellulare che teneva in tasca. La polizza che ho fatto, mi copre?”
“Certamente” rispose Aldo “ma sei stato fortunato che non è successo di più. Vedi quanto è facile avere sinistri in un’attività? Anche se presti attenzione, possono avvenire piccole banalità che ti causano danni. Per fortuna questo non è stato nulla di che, sicuramente un danno che con poche centinaia di euro si ripaga”.
“Già, fortuna che non è stato niente di grosso, altrimenti…”
“Altrimenti cosa?” gli replica Aldo “vedrai che quando avrai le coperture complete per la tua attività, anche se dovesse succedere qualcosa di grosso, tu non tirerai fuori un euro, oltre a quelli dei premi annuali”.
“Dai” lo incalza allora Giorgio “quando passi da qua parliamo un po’ delle altre polizze che forse è meglio valutarle”.
Davide Sacchini
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