Pronto l’archivio informatico integrato contro le frodi assicurative. Fornirà le coordinate per scoprire sinistri simulati, attribuendo una specie di bollino nero sul sinistro sospetto e mettendo, così, sul chi va là le compagnie. Sarà un data base unico in cui confluiranno i vari archivi sugli incidenti stradali, sui veicoli e sui dati dei conducenti.
Il passo in avanti verso l’operatività del sistema lo ha segnato il garante della privacy, che con il provvedimento n. 378 del 24 luglio 2014, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto per l’istituzione e il funzionamento del data base. L’archivio unico sarà istituito presso l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (Ivass) e ha lo scopo di consentire alle imprese di assicurazione di verificare il livello di anomalia di ogni sinistro anche prima di pagare l’indennizzo per la loro liquidazione. Il grande archivio servirà anche all’autorità giudiziaria e forze di polizia (per finalità antifrode). Il risultato dell’operazione sarà di consentire controlli incrociati rigidi e precisi per controllare, per esempio, la dinamica dei sinistri, alla luce di indici di sospetto.
L’archivio integrato a regime raccoglierà in un unico database le informazioni provenienti dalla banca dati dei sinistri, dall’anagrafe testimoni e dall’anagrafe danneggiati (già istituite presso l’Ivass), dalla banca dati dei contrassegni assicurativi, dall’archivio nazionale dei veicoli, dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida e dal Pra (Pubblico registro automobilistico), dalla banca dati contenente le informazioni relative al ruolo dei periti assicurativi. Saranno conservate in questo archivio integrato anche le informazioni sull’installazione e attivazione delle «scatole nere» sui veicoli, raccolte a fini antifrode. Lo scopo è di calcolare per ogni sinistro un indicatore di anomalia.
FONTE: Italia Oggi
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