Prima o poi se ne farà tesoro? Editoriale di Mirko Odepemko
È da molto che non scrivo un pezzo, un articolo per la testata di cui sono editore e fondatore, ma sento che è arrivato il momento di parlare di merito assuntivo da parte delle compagnie assicurative che, in alcuni casi, si lasciano letteralmente prendere in giro. Sì, avete capito bene, prendere in giro da intermediari che continuano a negare l’evidenza.
Quell’evidenza che chiunque stia sulla “strada” conosce molto bene. Quell’evidenza fatta di dati, di storicità, di altre esperienze di altre compagnie che sono state letteralmente “distrutte” per gli andamenti tecnici pessimi di alcuni settori proposti.
Non capisco perché, pur essendo evidenti tali assiomi, alcuni continuano a cascarci inspiegabilmente. Non sicuramente nel nome del business, perché due grandi mentori (un broker e un alto dirigente di compagnia) mi insegnarono che l’intermediario broker ha due clienti: la compagnia assicurativa e il cliente finale che ti firma il mandato per analizzare, piazzare i propri rischi.
Questo è fare business.
Tutti e tre i soggetti devono vincere: compagnia, broker e cliente. Posso garantire che può avvenire serenamente.
Oltre ai dati tecnici la professionalità, la sicura garanzia di trasparenza ed etica (valutata negli anni e decenni) va evidenziata e va protetta a discapito di chi tutto ciò non lo ha proprio nel DNA.
Qui non c’entra nulla essere intermediari grandi, piccoli o medi, c’entra che nel business bisogna tutti guadagnare in modo equilibrato: nessuno deve vincere per forza a discapito di uno dei soggetti coinvolti nel processo di business.
Speriamo che le cose cambino, visto che le marginalità sono sempre più risicate e per vincere tutti bisogna avere la barra ferma e attenta.
Mirko Odepemko
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