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Performance in tenuta per Axa

Da Il Sole 24 Ore di Sabato 3 Agosto
Il presidente Henri de Castries, che la prossima assemblea (aprile 2014) dovrebbe confermare per altri quattro anni alla guida del gruppo, ha presentato ieri un buon bilancio semestrale di Axa. Che il mercato ha salutato con un rialzo del titolo del 2,2% in una Borsa parigina piatta.
La prima parte dell’anno si è infatti chiusa con un fatturato in crescita del 4% (appena oltre i 50 miliardi) al quale hanno contribuito positivamente tutti i settori di attività: vita e previdenza (+5%), danni (+2%) e gestione patrimoniale (+12%). Ma soprattutto il risultato operativo è aumentato del 16% (a perimetro industriale omogeneo) a 2,6 miliardi, oltre le attese degli analisti. Mentre in linea con le stime è l’utile netto, in lievissima flessione (dell’1% a 2,5 miliardi) per ragioni contabili.
Particolarmente interessante è il volume dei nuovi contratti nel comparto vita realizzati nel periodo (+9% a 3,3 miliardi) e il loro livello di redditività: la progressione del margine è di quattro punti, dal 29% al 33 per cento. Mentre il ratio combinato del ramo danni (il rapporto tra costo dei sinistri e costi generali rispetto ai premi raccolti) è sceso dello 0,8%, dal 96,5% al 95,7%, al di sotto dell’obiettivo del 96% fissato dal piano Ambition Axa 2015 (di cui de Castries conferma ovviamente tutti gli obiettivi).
Per quanto riguarda il comparto vita e previdenza il volume dei nuovi contratti è cresciuto mediamente del 3,5% tra il primo semestre 2010 e quello appena concluso, mentre l’aumento sui mercati a forte crescita (il cui contributo sul totale è passato dal 10% al 16%) è stato del 22% annuo.
Sul fronte danni – dove Axa ha acquisito il 50% del cinese Tian Ping, diventando il primo assicuratore danni straniero del Paese e il decimo in assoluto – il fatturato è cresciuto del 4% medio annuo (tra il primo semestre 1010, quando il ratio combinato era del 98,6%) e del 13% sui mercati emergenti (il cui peso sui
ricavi complessivi è passato dal 16% al 21%).
Bene anche l’attività di gestione patrimoniale, che dopo un calo della raccolta di 8 miliardi nella prima parte dell’anno scorso ha fatto segnare un aumento di 12 miliardi nei primi sei mesi del 2013.
«Siamo molto soddisfatti di questo bilancio – ha dichiarato de Castries – con una forte crescita sui mercati emergenti ma un risultato che aumenta anche nei Paesi cosiddetti maturi. Nel prossimo futuro continueremo ad accelerare gli investimenti nel digitale, rimanendo concentrati sull’efficacia operativa».

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